Il Tribunale di Barcellona ha condannato i due "colletti bianchi". Per loro cade l'accusa di estorsione. Dopo la sentenza sono stati rimessi in libertà.
Sette anni di condanna per concorso esterno, l'assoluzione dall'accusa di estorsione e la scarcerazione immediata. E' salomonica la sentenza del Tribunale di Barcellona per gli imprenditori Mario Aquilia e Francesco Scirocco, il barcellonese ed il gioiosano coinvolti nel blitz antimagia Gotha 1 scattato la notte di San Giovanni del 2011. L'accusa – rappresentata dal pm Fabio D'Anna – un mese fa aveva chiesto la più severa conanna a 13 anni di reclusione, la pena "media" sin qui inflitta in primo grado nel messinese ai "colletti bianchi dei clan. Scirocco e Aquilia, sino ad oggi ai domiciliari dopo quasi 3 anni di carcere, attenderanno la sentenza di appello da persone libere.
Intanto è in attesa di essere definita davanti la Corte di Cassazione la procedura che ha portato alla confisca dei beni dei due imprenditori. Un patrimonio inizialmente stimato in quasi 40 milioni di euro. Alla fine della procedura, però, il grosso dei beni, cioè il Consorzio di impresa STA, è già stato dissequestrato. Il verdetto è arrivato oggi pomeriggio, dopo la discussione dei difensori, gli avvocati Carmelo Occhiuto, Nino Favazzo e Giuseppe Lo Presti.
A puntare il dito contro Scirocco e Aquilia erano stati proprio i collaboratori di giustizia, a cominciare da Melo Bisognano, ex capo della frangia dei mazzarroti.