Omicidio Scipilliti, indagato anche Ceccio. Mentre la Caminiti fa scena muta

Omicidio Scipilliti, indagato anche Ceccio. Mentre la Caminiti fa scena muta

Alessandra Serio

Omicidio Scipilliti, indagato anche Ceccio. Mentre la Caminiti fa scena muta

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giovedì 26 Gennaio 2017 - 14:13

Anche il compagno della donna fermata è indiziato di aver preso parte al delitto del vigile del fuoco di Roccalumera. Interrogata, la Caminiti non ha risposto. Gli investigatori mettono sotto la lente un giro di prestiti poco chiari.

Si è asserragliata nel silenzio Fortunata Caminiti, fermata dai Carabinieri perché indiziata dell’omicidio del vigile Roberto Scipilliti.

La donna di Mandanici, che si trova ancora in ospedale, è stata interrogata ieri dal Gip Eugenio Fiorentino, alla presenza del suo difensore, l’avvocato Salvatore Silvestro. La donna ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere. Il giudice si è riservato la decisione sulla convalida del fermo, probabilmente si pronuncerà già domattina.

La Caminiti è indagata con Fabrizio Ceccio, in carcere dal 16 gennaio scorso, quando è stato fermato allo sbarco dei traghetti insieme alla compagna, con l’auto imbottita di armi e munizioni e documenti di identità falsi. L’uomo era latitante da nove mesi.

Ad inchiodare la donna è stata la Panda Gialla da lei presa a noleggio a Catania, e restituita macchiata di sangue, vista transitare sui luoghi del delitto. Una sola auto in quelle ore è stata inquadrata dalle telecamere, la piccola utilitaria dal vivace colore appunto.

Intanto continuano le indagini dei Carabinieri per fare piena luce sul delitto, e sul collegamento tra il latitante di Pagliara che si era rifugiato in Toscana e il vigile del fuoco trovato cadavere a 10 giorni dalla scomparsa, finito con un colpo di pistola alla nuca.

Entrambi avevano qualche precedente penale: Ceccio era stato coinvolto nell’inchiesta Auto Facili su un giro di truffe con veicoli rubati e reimmatricolati, la vittima era in attesa di processo per le truffe messe a segno ai danni dell’Agea attraverso le false dichiarazioni sui terreni agricoli.

La pista più accreditata dagli investigatori, però, riguarda una faccenda di debiti. Pista emersa dopo aver ascoltato numerosi testimoni, e dopo aver trovato in tasca a Scipilliti, ormai senza vita, alcuni buoni fruttiferi.

Alessandra Serio

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