Giallo di Caronia, cos'è successo quel giorno nel bosco. I magistrati: "Difficile capire com'è morto Gioele"

Giallo di Caronia, cos’è successo quel giorno nel bosco. I magistrati: “Difficile capire com’è morto Gioele”

Redazione

Giallo di Caronia, cos’è successo quel giorno nel bosco. I magistrati: “Difficile capire com’è morto Gioele”

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venerdì 30 Luglio 2021 - 07:00

Non c’è dubbio che Viviana si sia lanciata dal traliccio e morta per questo, non ci sono segni che è stata spostata una volta morta, non c’è traccia che sia morta altrove. Gioiele è morto nello stesso giorno, nel luogo ove è stato ritrovato. Forse non sarà mai possibile stabilire con certezza com’è morto, ma alcune ipotesi possono essere certamente escluse.

angelo cavallo
Angelo Cavallo

Sono queste le conclusioni cui è arrivata la Procura di Patti guidata dal magistrato Angelo Cavallo, dopo un anno di intense indagini. Nell’atto che chiude gli accertamenti, gli inquirenti spiegano perché sono convinti della tesi del suicidio-infanticidio, perché escludono le altre conclusioni circolate – comprese quelle accreditate dai consulenti della famiglia Mondello – infine tracciano due scenari in particolare che appaiono i più probabili, neL ricostruire quel che è accaduto nel bosco di Pizzo Turda, quel tragico 3 agosto di un anno fa.

COM’E’ MORTA VIVIANA PARISI

traliccio caronia

L’autopsia – spiega la Procura – ha stabilito che Viviana Parisi è morta tra le 12 e le 20 di quello stesso giorno, per i traumi dovuti alla caduta dall’alto. Il suo corpo non è stato spostato: gli accertamenti medico legali e quelli scientifici sugli elementi raccolti sul posto e tutto intorno, indicano che Viviana non è stata spostata dal posto dove è stata trovata: le tracce del deterioramento del suo corpo sono solo lì, e sul suo corpo ci sono tracce degli elementi vegetali soltanto di quell’area.

ricerche viviana parisi a caronia
volontari ricerche viviana e gioiele a caronia

“Il cadavere di Viviana, inoltre, non reca alcun segno o riscontro tipico delle morti per asfissia da annegamento in acqua stagnante; il fenomeno dei c.d. “denti rosa”, inoltre, è fenomeno aspecifico, privo di qualsivoglia, serio fondamento scientifico.”, scrive la procura pattese, liquidando così l’ipotesi del pool di consulenti dei Mondello.

GIOELE NON C’E’ PIU’, MA PERCHE’?

“Più complessi sono risultati gli accertamenti medico – legali – entomologici – veterinari per stabilire la causa della morte di Gioele MONDELLO, alla luce dello stato di conservazione del corpo”, spiegano i magistrati, che però hanno alcune certezze.

I consulenti hanno infatti accertato che Gioiele è morto anche lui il pomeriggio del 3 agosto, non è stato aggredito in vita da alcun animale – lo indicano gli accertamenti sui reperti biologici di origine animale e di tipo veterinario – forense , e d’altronde sui suoi vestiti non c’erano tracce di sangue. Una volta deceduto, però, una volpe ne ha consumato il corpo.

Non ci sono segni di trauma cranico violento: non è deceduto in seguito all’incidente d’auto né per un successivo trauma cranico, non ci sono tracce d’avvelenamento, di violenza, né di asfissia o annegamento.

Carabinieri Giallo di Caronia
Carabinieri giallo di Caronia

Gioiele è morto nel bosco di Pizzo Turda dove è stato ritrovato. E dove c’era stata, prima di lanciarsi, anche Viviana. Sotto le sue scarpe c’erano numerosi semi di una pianta, l’erica arborea, presente solo in quel luogo. Un altro elemento è significativo, per gli investigatori: i sandaletti di Gioele erano sfilati, richiusi, integri: nessun segno di sangue né di putrefazione, né di morsi di animale. Qualcuno ha tolto al bimbo i sandaletti e li ha adagiati vicino al bambino, a differenza di tutti gli altri elementi, trovati sparsi intorno.

Ma allora, cosa è accaduto a Gioele? “Non si può escludere a priori che Gioele, durante il suo vagare per le campagne assieme alla madre, abbia subito un incidente di tipo traumatico (per es. una caduta accidentale), che semplicemente dovuto a affaticamento eccessivo, stress emotivo, colpo di calore, sete”, scrivono gli inquirenti

Viviana, sostiene la Procura di Patti “si è “rifugiata” nel bosco di Pizzo Turda perché pensava di essere inseguita o perché temeva che per qualche motivo – l’incidente? – le potessero togliere il bambino.

I DUE SCENARI DELLA TRAGEDIA

Daniele Mondello cerca Viviana e Gioele a Caronia
Daniele Mondello con alcuni amici durante le ricerche del piccolo Gioele. Caronia Messina, 19 agosto 2020. ANSA/CARMELO IMBESI

In base a tutti questi elementi, il procuratore Angelo Cavallo ipotizza quindi due scenari.

Viviana, una volta rifugiatasi all’interno del bosco di Pizzo Turda, si è accorta che Gioele era morto e, angosciata, si è tolta la vita.

Oppure la dj, arrivata nel bosco, ha messo in pratica i suoi propositi figlicidi, strangolando o soffocando Gioele. “Sintomatico il fatto che l’unico materiale rinvenuto sotto le unghie delle mani di Viviana (indice, medio ed anulare) sia stato proprio il profilo genetico di Gioele.”, scrivono i consulenti.

Comunque sia morto, Viviana ha poi adagiato il corpo del suo bimbo di 4 anni e si è allontanata, alla ricerca di un “luogo utile” dove togliersi la vita.

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