L'organizzazione sindacale ha inviato nota all'assessorato regionale bene culturali per chiedere di fare chiarezza sulla mancata programmazione dei lavoratori. In assenza di risposte, denuncerà le irregolarità alla Corte dei Conti
“Non c’è peggiore sordo di chi non vuol sentire”, è l’ammonimento della Cisl Fp Messina nei confronti della direzione del Parco Archeologico di Giardini Naxos, a cui si rimprovera una gestione “insana” che ha spinto l’organizzazione sindacale a scrivere all’Assessorato regionale beni culturali e identità siciliana per chiedere di fare chiarezza sulla questione.
A far discutere è l’approvazione del Famp (Fondo di amministrazione per il miglioramento delle prestazioni) che “ancora una volta – scrive il segretario generale Calogero Emanuele – si risolve in un grande guazzabuglio, ripensamenti in corso d’opera, nuove proposte, vecchie argomentazioni per finire con le solite scuse da parte della Dirigente che si addossa la responsabilità di tutto pur di tenere una calma apparente”.
“Vengono autorizzate – prosegue Emanuele – prestazioni di lavoro straordinario in sanatoria, senza una preventiva programmazione in sede di contrattazione decentrata e, ancor peggio, senza la necessaria autorizzazione preventiva da parte del dirigente”.
Il sindacato paventa il rischio di danno erariale “in relazione a prestazioni di lavoro straordinario rese e pagate pur in assenza di relative autorizzazioni e verifiche e con ripetibilità di spettanze e indennità, naturalmente riconosciute solo ai soliti noti”.
La richiesta della Cisl Fp è di procedere a una seria programmazione nei siti di Taormina, Giardini e Isola bella nel rispetto delle corrette relazioni sindacali e dei diritti di tutti i lavoratori.
“È auspicabile – si legge ancora nella nota – che il dirigente del Dipartimento Regionale disponga i dovuti controlli e le necessarie ispezioni per valutare ogni soluzione riparatrice rispetto ad una gestione che certamente, di questi tempi, non fa bene alla collettività e quindi alla qualità dei servizi, con un ingiustificato sperpero di risorse pubbliche a vantaggio solo di alcuni lavoratori”.
Se l’assessorato non interverrà, fa sapere l’organizzazione sindacale, le irregolarità riscontrate verranno denunciate alla Corte dei Conti.