"Nel linguaggio da influencer non sono previste le parole degli altri. Nel deserto della politica, dopo De Luca c'è solo De Luca. A meno che"
Di seguito la riflessione di Gino Sturniolo (ex consigliere comunale. Attualmente coordinatore regionale di Antudo).
Messina è ormai il teatro di una narrazione che si auto invera attraverso le parole del proprio protagonista. Le infinite dirette di De Luca, il suo linguaggio da influencer di provincia, raccontano di una marcia trionfale certificata solo dalle parole del vincitore, nella quale non c’è riscontro poiché le parole degli altri non sono previste nel canovaccio.
La narrazione e la verità
De Luca ha la grande abilità di imporre l’ordine del discorso. E di spostarlo, quell’ordine del discorso, alla bisogna, ogni qualvolta le circostanze lo richiedano. In tutto questo la realtà, quella vera, quella che viviamo tutti i giorni, finisce sullo sfondo e si fa fatica a distinguere verità e racconto. La lunghissima sequenza di commenti alla diretta sulle sue dimissioni ci dicono di come i suoi stessi spazi social siano stati ormai invasi da “profili” che, né tifosi né avversari, li utilizzano come palcoscenico per le proprie battute di spirito, fino al punto da trasformare una drammatizzazione costruita ad arte in un’altra cosa, in un appuntamento divertente, comico.
Cancellazione della politica
De Luca ha portato a compimento la definitiva destrutturazione della rappresentanza politica locale. Nella sua forma estremistica non solo i partiti sono sinonimo di malaffare (e come averne nostalgia, d’altronde?), ma qualsiasi forma dell’agire pubblico (politico, sindacale, istituzionale) diventa meramente un ostacolo alla sua gestione virtuosa e deve essere attaccato e delegittimato. Sarebbe banale dire che un Sindaco non dovrebbe entrare nel merito dell’azione sindacale o del Consiglio Comunale per la ragione evidente che i sindacati rappresentano gli interessi dei lavoratori e i consiglieri hanno compiti di indirizzo e controllo nei confronti dell’esecutivo locale. La sua è una evidente invasione di campo, per usare una espressione a lui tanto cara. Ma tutto questo apparterrebbe ancora ad una fase in cui quelli (partiti, sindacati, istituzioni) rivendichino ancora il loro ruolo.
De Luca amministra nel deserto
Certo, tutto questo è stato possibile poiché la rappresentanza politica, quella sindacale e quella istituzionale erano già ampiamente delegittimate, si erano già auto-dissolte. Alcune hanno provato ad opporre una qualche resistenza, ma in grande misura si sono messe di lato, pensando solo a ritagliarsi ancora quel poco di spazio che le circostanze concedevano e a consegnare le critiche ad un mugugno di fondo che non si fa azione. Non si tratta solo di debolezza. In fondo c’è anche la consapevolezza di chi pensa che in una fase del genere che vantaggio se ne può trarre dal gestire senza soldi, dal contrattare senza forza, dal rappresentare senza potere? Ad ogni modo, alla fine ne è rimasto solo uno. De Luca amministra nel deserto politico di una città che sta diventando un deserto produttivo e tutti coloro che non sono sua articolazione ne divengono nemici da isolare e abbattere.
Dopo De Luca c’è De Luca
Dopo De Luca, dopo, cioè, la fine di quelle forme della politica che non ci piacevano, che abbiamo odiato, contro le quali in tanti hanno consegnato il proprio ultimo voto pur di farle fuori, c’è solo De Luca, c’è la desertificazione della partecipazione politica, c’è l’indifferenza, prima ancora della tifoseria. A meno che … a meno che non si provi a ricostruire la politica nelle forme del vissuto delle persone, dell’impegno, della rivendicazione degli interessi, del protagonismo, della presa di parola, del sottrarsi al ruolo di telespettatori. A meno che non si abbandoni l’idea che è ad uno, ad uno solo, che devi consegnare il tuo futuro. A meno che non si provi a ricostruire la comunità. Con le sue voci, con la sua storia, i suoi conflitti.
Ottima analisi politica alla quale potrebbe seguire un’azione propositiva incisiva che inviti alcuni (facendo nomi e cognomi) ad assumersi la responsabilità di guidare la città con scienza e democrazia.
Caro Luigi Strurniolo ti scrivo,
ho letto attentamente il tuo interessantissimo commento : sono idee, come al solito, lucide e ben fondate, le tue. Vorrei chiederti, in proposito solo una cosa : secondo te, (ovviamente, sulla base della tua ben consolidata esperienza personale), perchè il CONSIGLIO COMUNALE non ha proceduto, com’era suo diritto, a far decadere da Sindaco, Cateno De Luca ? Perchè insomma, se lo poteva fare, nei modi e nei tempi, non è stato cosi ?
Mi permetto di darle io, sommessamente, una risposta:
perché i partiti tutti si sono fatti cogliere impreparati e non hanno ancora definito i programmi; quanto agli uomini sarà meglio attendere un attimino per vedere che strada prenderanno le indagini in corso.
Ritengo che non bisogna tuttavia farsene un cruccio.
Vedo che anche a livello nazionale la politica ha momentaneamente abdicato chiedendo aiuto ad un tecnico.
Aprire un poco le finestre di casa è buona norma di igiene, serve a mandar via l’aria ormai priva di ossigeno.
Spero di averle dato la risposta giusta e di non esserLe sembrato importuno.
Cordialmente
La sua non è una invasione di campo, ma una appropriazione, indebita, di tutto il campo. Politico, sindacale ed anche giornalistico. Non dimentichiamo, infatti, le aspre invettive formulate nei confronti di chi usa la penna per criticare le sue scelte. Il suo ego lo porta a ritenere giusto solo ciò che “lui” pensa e “lui” fa. Il resto è spazzatura, per “lui”. Ovunque volga il suo sguardo egli vede avversari incapaci, nemici da distruggere e da eliminare. Ora comando “io” ed i soldatini alle sue spalle annuiscono ed applaudono, dimenticando di essere stati eletti o nominati in uno stato di democrazia in cui, di regola, primeggiano il dialogo, il confronto, la condivisione e via dicendo. In Democrazia si governa, si amministra, non si comanda.
MESSINA E’ CITTÀ COMMISSARIATA
La città è stata auto commissarita dagli stessi cittadini in occasione delle ultime elezioni; non ve ne eravate accorti?
I Cittadini potevano scegliere tra vari autorevoli esponenti politici messinesi; hanno scelto un non concittadino per le sue provate capacità manageriali e peché non teme le sfide impossibili.
Hanno scelto un CEO in grado di rimettere in moto una macchina amministrativa bloccata da inefficienza, inettitudine e condizionamenti di ogni genere.
In pochi mesi ha saputo radicalmente trasformare le macchine amministrative del Comune e della Città Metropolitana rendendole efficienti.
E’ stata una scelta obbligata, giusta e lungimirante; la politica ha fatto di tutto per screditarsi e solo adesso comincia a prenderne coscienza.
Se smetterete di pensare al Sindaco come ad un tradizionale politico, forse comprenderete il momento che la Città sta vivendo.
Lui si avvale di incarichi politici, credo, per perseguire un suo ideale di una Sicilia diversa; non persegue alcun altro fine.
Chi volesse approfondire il discorso non ha che da pormi specifiche, sincere domande.
Ma vai a xxxxxx tu e Di Luca: drammatica emergenza covid, Messina ERA ed È nelle ultime posizioni della speciale classifica sulla qualità della vita nonostante il sindaco più xxxxxx d’Italia.
Chiarisca cosa significa xxxxxx se desidera che le risponda.
Ma che cosa vuoi rispondere, xxxxx I miei sono dati inconfutabili non c’è da discutere. Vatti a vedere i dati sulla pandemia e la classifica sulla qualità della vita. P.S. ERA ed È nelle ultime posizioni se no cominciate ad uscire fuori tema.
Mi dica cosa non condivide del modo di amministrare per una volta.
Su cosa si basa la sua idea che abbia comprovate capacità gestionali e soprattutto che il suo sia un così alto scopo?
Cordialmente
E’ Lei a definirlo “alto scopo”, non io. Io ho scritto che quello è il fine.
Cosa condivido? il fatto che adesso i conti quadrano e sono trasparenti.
Le sue capacità gestionali sono sotto gli occhi di tutti i vedenti; adesso il Palazzo ha una macchina amministrativa funzionante, anche se non ancora in maniera ottimale.
Si ricorda che abbiamo dovuto chiedere aiuto al Presidente Renzi per fare quadrare i bilanci e Egli ci ha mandato il buon Eller?
La consulenza esterna è stata richiamata anche da De Luca.
La invito a ricercare l’articolo su questa stessa testata.
Le faccio anche presente che Eller allora fu uno degli artefici della riorganizzazione di cui oggi gode anche questa amministrazione.
Con questo chiudo e la ringrazio per l’educazione che dimostra da sempre.
Si, é vero, ho visto allora con simpatia l’arrivo del dott. Luca Eller e dell’altro toscano (non ne ricordo il nome); ai miei occhi erano i “fratelli italiani” che venivano a darci una mano.
Credo abbiano operato bene, non mi è piaciuto che se ne siano andati via mugugnando a bassa voce nella loro nobile e simpatica parlata.
Mi pare che, a ben guardare, vi siano tra noi più punti di convergenza di quanto non sembrerebbe.
La saluto cordialmente
500 assunzioni senza concorso sono per lei anche esse dimostrazione di capacità manageriali?
Se non ricordo male anche poco prima delle europee.
La città era già stata commissariata con l’elezione di Accorinti. Quello era già stato il segnale della sconfitta della politica.
Il consenso allora come oggi si basa sul rifiuto del vecchio più che sui meriti del nuovo.
Almeno io la penso così.
Buona giornata.
Si è trattato di stabilizzare lavoratori da sempre impiegati in quei settori e sottoposti a ricatto politico per i rinnovi.
Lo chieda ai lavoratori in parola se vero o no. Io l’ho fatto.
Non si assumono persone perchè ricattate politicamente.
Mi spiace per loro ma non è in questo modo che andrebbero tutelati e semmai garantiti, nel caso in cui queste sistuazioni esistessero dovrebbe essere la magistratura ad occuparsene.
In più erano lavoratori di cooperative esterne per cui ha stabilizzato in comune lavoratori esterni, e ribadisco senza concorso quindi senza alcuna garanzia di selezione.
Anche i cittadini andrebbero tutelati per quanto riguarda il servizio offerto e l’unico modo per farlo è la selezione.
Questo è il mio pensiero.
Buona sera
Condivido il Suo dire ma non posso non prestare comprensione verso gli sfruttati di un sistema politico e sindacale che usava lo stato di bisogno per garantirsi consensi.
La madre di tutte le ingiuste sanatorie rasale agli aa 70 e credo si chiamasse 285.
Fu uno schiaffo ed una beffa alle professionalità che portò ai vertici delle PA persone non all’altezza dei compiti ed oggi ne paghiamo i danni.
Questi, almeno, non potranno produrre d’anni.
La saluto e le auguro un serena giornata.
Se ripenso ad esempio ai 10 milioni di euro di rimborsi chilometrici ATM che sono stati ottenuti dal ricorso che fece Accorinti e che De Luca ha dichiarato non avrebbe fatto, perché inutile, allora mi sorgono ulteriori dubbi circa l’alone di super competenza che circonda De Luca.
Sono troppi i dubbi che solleva perché gli si possa concedere tutto il credito che pretende di avere.
Una buona giornata
Non devo certamente ricordare ad un uomo maturo che le sentenze civili sono “parti uterini” in quanto dipendono dalle carte poste all’esame del giudice.
Non conosco le motivazioni della sentenza e non so neppure quale sia stato l’impegno della parte avversa. Sono stato felice dell’esito del contenzioso
Ma chi è lei? L’interprete reale ed autorizzato del pensiero di De Luca?
Dall’aver condiviso (come lei si vantava) l’umile desco con Renato Accorinti è passato alla “fulminazione” sulla via di Fiumedinisi. Pensavo che dopo essere stato smentito clamorosamente dal suo sindaco quaquaraquà, si sarebbe moderato nelle sue sperticate lodi, ed invece no. Continui a pensare male, che farlo per il bene, è troppo compromettente
Nessuna folgorazione, la posso tranquillizzare in tal senso.
Ho sbagliato nel credere alle dimissioni e ne ho dato atto alla Signora con la quale ne discutevo, dalle mie parti si chiama onestà; mi pare sia virtù poco praticata altrove.
Le risponderò volentieri tutte quelle volte che mi contesterà o porrà domande in maniera serena e rinunciando ad insolenze.
Non mi trova disponibile a zuffe di sorta.
Per completezza le dico che, se non mi sbaglio, alla base di quello che lei chiama “pensare per il bene” dovrebbe esserci il rispetto per l’opinione degli altri.
Lei, caro signore è un vero benpensante e sta dimostrando di esserlo.
Ringrazio Lei e gli altri intervenuti per l’attenzione prestatami e mi dispiaccio che abbiate dovuto mostrare quanto poco amiate il vostro prossimo.
Non si dispiaccia per me per favore. Non si turbi.
Visto il suo invito a porle sincere domande sui fini ultimi del sindaco, con l’esplicito intento di illuminarci, ha lasciato intendere di essere un “familiare”. Malgrado ciò, dietro la forma, le sfuggono un pó di cose. Buona giornata
Sig. herman,
no, nessun rapporto familiare con nessuno politico, neppure familiarità neppure virgolettata.
Ho sempre guardato ciò che mi circonda da pragmatico ed, avvalendomi di un potente binocolo, guardo da lontano, da molto lontano.
Temo l’appartenenza ad una ideologia che mi possa ingabbiare e la reputo un pericolo per la mente al pari di una forte febbre per il corpo.
Lei mi chiede e si chiede insistentemente chi io sia; le rispondo per l’ennesima volta in maniera esplicita: una persona che cerca di capire il presente senza nostalgie per il passato (in quanto già passato) e che cerca di vedere oltre le cose ben consapevole di non possedere, io, alcuna verità di fede.
Egregio Malpensante mi “delude”leggere che lei pensi questo …… …..le vorrei rammentare cosa si è verificato l’ ultima volta che era convinto di cosa avrebbe fatto il sindaco allo scadere delle sue dimissioni …..non voglio” ferirla” ,ho capito la sua “simpatia”per il sindaco ed è proprio questa l ‘unica “pecca” che riscontro in lei ,ma non per la “simpatia” perché ognuno di noi ha le sue, tant’è che anch’io ho votato Cateno De Luca preferendolo ad altri, perché mi sono lasciata ” abbindolare” dall’ ottimo “vendere” se stesso che mi ha portato a pensare che lui fosse l’UOMO adatto per risollevare le sorti dei messinesi….mi era veramente piaciuto, e lo avrei rivalutato se fosse andato via tenendo fede alla sua parola ….in quell’ atto gli avrei riconosciuto carattere,presa di posizione ,coerenza,ma soprattutto credibilità e invece fino all’ ultimo è stato inguardabile e inqualificabile……Lui vuole una Sicilia diversa ,ma diversa come? Rendendola ridicola? Facendola salire alla ribalta per le sue trovate alla “Cetto Qualunque”(con tutto il rispetto per Cetto )? Lui per me è un “politico improvvisato e impreparato …..lui è solo un “personaggio istrionico” che vive la vita come fosse su un palcoscenico mischiando il “sacro” al profano , distruggendo anziché costruendo…..io che personalmente ho ” subito ” la sua “distruzione” non riesco a trovare niente di buono in ciò che ha fatto ,perché per me ,uno che fa perdere il posto di lavoro che è un diritto sacrosanto ,non merita di essere chiamato sindaco ……un sindaco deve pensare a fare star bene la città che amministra e i suoi cittadini ……Mi dica Malpensante cosa ha creato Cateno De Luca ……non desidero numeri di gestione della cassa comunale, vorrei anzi sapere quali sono le sue provate capacità manageriali,che cosa ha reso nel dettaglio efficiente? Se ha fatto qualcosa buona ,ne ha fatte cento cattive …..Dall’ alto del suo sapere e per la stima che nutro per lei, vorrei saperne di più perché al momento come dice il buon Hermann non mi risulta “pervenuto” nulla …….Nonostante io disapprovi il suo commento,non posso esimermi comunque di rinnovarle la mia stima per come si pone ……Saluti sempre distinti per lei!!!!!
GINO STURNIOLO : adesso ritorna con i piedi per terra.
Guarda i fatti avvenuti : prendi nota degli eletti al consiglio Comunale della nostra Città. Dopodichè, traine le opportune conclusioni. Per carità : libero , perfettamente, di esprimere la tua “personalissima concezione politica” …. ma … permettimi di suggerirti, anche, di fermarti ,foss’anche per pochi attimi, a riflettere sulla realtà espressa dalla recente tornata elettorale. POI … SE VUOI CONTINUARE A SBATTERE LA TESTA CONTRO I MURI … beh … sono fatti tuoi. Perchè in tal caso, sarà la vita a piegarti : a costringerti, che tu lo voglia o no, ad accettare fatti, cose e persone. Del resto : un lavoro stabile, tu ce l’hai : in fondo, puoi sempre ripresentarti ad ogni turno elettorale (e chi te lo impedisce ? Io, di certo NO, non ci penso neanche (anche perchè e’ contrario ai miei principi). Ma una sola cosa ricordati : fai delle proposte REALI, CREDIBILI, INNOVATIVE E SENSATE, NELL’INTERESSE COMUNE DELLA CITTA’ ( ED ALLORA POTRAI CONTARE SUL MIO VOTO E SUL MIO PERSONALE IMPEGNO A FARTI VOTARE). DIVERSAMENTE …. saranno fatti tuoi. E TE LO SARAI VOLUTO TU.