Lombardo dice no a Ferlisi all’Autorithy e apre la porta a un ennesimo commissariamento. L'opinione di Rosaria Brancato
L’unica reazione che si può avere nei confronti del comportamento del presidente della regione Lombardo, ed in generale su quanto sta accadendo intorno alla nomina del presidente dell’Autorità portuale, è d’ indignazione. Indignazione da cittadina e da cittadina messinese, costretta ad assistere impotente al peggiore spettacolo delle vecchissime logiche di scontro politico sulla nostra pelle. Perché la decisione di Lombardo di dire no al nome del comandante Calogero Ferlisi alla guida dell’ Autorità portuale, scelta fatta dal ministro Passera, che per fortuna è un tecnico e usa altri metri di misura, non è affatto mossa né dall’interesse per il futuro del porto, né tantomeno da quello per la città. Perchè Lombardo non solo ha detto no, ma ha proposto un’altra terna, allungando i tempi. Val la pena ricordare che abbiamo alle spalle mesi e mesi di commissariamento e solo quando il ministro ha imposto l’ultimatum gli enti locali cui spetta la competenza si son dati una mossa e hanno presentato le terne (tra l’altro litigando ferocemente tra loro). Adesso Lombardo dice no a Ferlisi e propone il nome del comandante Tommaso Santapaola, 78 anni. Nulla da dire sull’esperienza, Santapaola è stato comandante della capitaneria di porto ed ha nel curriculum altri incarichi di spessore, ma è sulla logica partitica che ha portato alla scelta, che c’è tutto da dire. A prescindere dal fatto che, Santapaola non ce ne voglia, sarebbe arrivato pure il momento che ai vertici dei nostri palazzi, visto che è in gioco il futuro, ci arrivi qualcuno leggermente più giovane. Tra quattro anni, finito il mandato, Santapaola ne avrebbe 82. Nessuno dubita sulla competenza e professionalità, ma è possibile che questa povera città debba continuare in questo modo? Quando finirà la nostra schiavitù alla gerontocrazia ed alle vecchie logiche partitiche da manuale Cencelli? In gioco c’è non un Cda qualsiasi, non so, quello del circolo bocciofilo, ma la presidenza dell’Autorità portuale di Messina e l’unico possibile futuro che la città ha è sul mare. Vogliamo affidare questo futuro a un ottantenne all’Autorithy e a un suo coetaneo all’Ente Porto? A noi delle beghe interne all’Mpa, del “tanto a me tanto a te”, della spartizione territoriale in base al colore della casacca, non importa nulla. Lombardo la guerra ai suoi nemici politici la faccia pure, ma sulla pelle degli altri, se vuole. Si sbizzarrisca in un’altra città, in un altro comune, un altro condominio. L’augurio è che qualcuno in riva allo Stretto batta un colpo e reagisca e non lo dico a difesa del comandante Ferlisi (che comunque a mio giudizio è una scelta ineccepibile e che guarda lontano) ma a difesa della dignità della nostra città. Tra l’altro il veto di Lombardo non solo ci costerà altro tempo prezioso, ma comporta il rischio di un altro commissariamento. Perché il ministro Passera potrebbe, di fronte a tante polemiche, decidere di commissariare ancora l’Ente. E allora a pensar male, e cioè che il vero obiettivo del presidente della regione sia tenere sotto scacco Messina, si fa peccato, ma spesso ci si azzecca. In questo clima non giova neanche la posizione presa dal senatore D’Alia. Anche lui ha contestato, ed anche lui per motivi di alleanze politiche che nulla hanno a che vedere con l’interesse per la città, la scelta di Ferlisi (l’obiettivo era tanto per cambiare il suo alleato Buzzanca). L’Udc ha proposto in alternativa Pino Cardile e Salvatore Leonardi. Ognuno nello scacchiere ha messo le sue pedine non accettando poi che siano state scelte quelle di altri e preferendo il gioco al massacro piuttosto che la costruzione. Comprendiamo che ognuno debba fare il suo gioco, ma una volta tanto, fare il gioco dei messinesi è davvero difficile? Perché far prevalere le finte lotte tra alleati sull’interesse della collettività? Che senso ha “usare” il nome di Ferlisi per colpire Buzzanca se poi si continua sempre a essere compagni di poltrona al Comune? La farsa della lite Udc-Pdl non si potrebbe farla slittare su un altro argomento o per una volta risparmiarcela? In attesa che Passera decida c’è una riflessione: è mai possibile che, secondo i nostri politici e governanti locali, Messina non abbia una nuova classe dirigente pronta a sostituire il vecchio panorama? A quanto pare secondo loro no. Io invece sono convinta di sì, basterebbe solo che aprissero le finestre e facessero entrare un po’ d’aria fresca e iniziassero ad ascoltare la gente, la smettessero di decidere in una stanza i nostri destini, salvo poi chiedersi perché i nostri figli se ne vanno. Certo che se ne vanno, appena vedete un giovane lo uccidete sul nascere.
Rosaria Brancato
Un’analisi totalmente condivisibile. Complimenti.
A mio avviso l’unico che poteva ricoprire questa importante carica era il comandante SAMIANI-persona seria e competente,che conosce a menadito i problemi dello Stretto e cona età consona all’incarico da svolgere.Ha soltanto una pecca: NON RIENTRA E NON E’ SPONSORIZZATO DALLA POLITICA CHE VUOLE NEI POSTI CHE CONTANO SOLO PERSONE LEGATE AD ESSA.
Un’analisi condivisibile sino ad un certo punto. Sino a quando cioè cerca di svelare i giochetti del potere sulle spalle dei messinesi. Non è chiara però la soluzione prospettata per superare i giochetti: dare l’incarico al dott. Ferlisi?
Il responsabile dell’autorità portuale deve essere una persona con una collaudata esperienza di governance amministrativa, di competenza sui traffici e sull’economia marittima, deve avere doti politiche di gestione dell’attività del porto per citare le cose più importanti. Il problema del cittadino messinese è di conoscere il profilo delle persone proposte ed eventualmente, perchè no?, di segnalarne nuove. Deve perciò rivolgersi al potere per chiedere di conoscere il curriculum vitae delle persone proposte nella parte riguardante l’oggetto del contendere, cioè la responsabilità dell’autorità portuale. Questo significa trasparenza e questo si deve pretendere per cominciare a essere (e svolgere il ruolo di) cittadini. Non limitarsi a svelare gli squallidi retroscena del teatrino politico e piangersi addosso.
Noi Messinesi pretendiamo che il Presidente dell’autorità portuale sia messinese e competente. Che abbia intelligenza delle cose e non sia servo né dei partiti né della poltrona su cui siederà. Evitiamo anche personaggi che non hanno dato buona prova di sé in precedenti incarichi.
LA VERITA’ E’ CHE MESSINA E’ UNA CITTA DI BUDDACCI.NON CONOSCO LE CAPACITA’ DI FERLISI,MA SE RIENTRA IN UNA LOGICa di spartizione , se ne stia fuori.Non credo che meessina non abbi una persona,seria,competente ed al di fuori della politica.Buzzy ha proposto un nome nel suo interesse? bene ha fatto chi lo ha bocciato.però sarebbe altrettanto bene che con un po’ di serietà ed onesta intellettuale fosse proposto un nome degno dell’incarico che va a ricoprire il resto è schifo.
l’analisi e’ capace e profonda.
ma l’errore iniziale non e’ nell’aver messo nella terna anche il dott. Ferlisi?
dal suo insediamento il corpo dei vigili e’ peggiorato in comportamenti ed in mancati controlli.
perche’ dovrebbe essere Lui il nuovo?
solo perche’ e’ piu’ giovane degli altri?
Signora Rosaria, vero e’ che non si puo’ ridurre tutto a campo di battaglia politica, ma DAVVERO CREDE CHE IL COMANDANTE ERA STATO PROPOSTO AL DI FUORI DALLE LOGICHE SPARTITICHE?
Condivido totalmente l’analisi della brava giornalista. Al sig.Guzzetta vorrei dire che il curriculum di Ferlisi(che non ho il piacere di conoscere)è consultabile in rete e certo è stato valutato dal Ministro.Probabilmente ci saranno anche candidati migliori,ma qui mi pare che il meglio sia nemico del bene, perchè di fatto porta alla paralisi. Le polemiche messinesi hanno fatto il gioco di Lombardo e Messina continua ad essere una colonia “perchè non siam popolo,perchè siam divisi”.Auspico che il Ministro agisca d’autorità e/o che(giacchè si parla di sburocratizzare) si faccia una legge che rafforzi i poteri dei Comuni e su molte questioni li renda diretti interlocutori del Governo centrale,senza la mediazione di una Regione che,invece di risolverli,ha aggravato i problemi dei Siciliani, in particolare dei Messinesi
Alla guida dell’autorità portuale Messina rischia di trovarsi in casa un cavallo di Troia.
Lombardo ha grandi progetti per il porto di Catania, e Palermo non accetta di essere seconda a Messina.
Competente o no, Ferlisi è un uomo retto, attaccato alla città,ha comunque esperienza e preparazione……Ferlisi non piace a chi da sempre sgambetta Messina con tagli alla scuola, alla sanità, ai servizi ect.
Per mettere le mani sul porto di Messina, al fine di distruggerlo in favore delle altre città siciliane, alla guida dell’autorità portuale vogliono imporre un personaggio che non ha nulla da perdere, guidabile dalla regione.
AI messinesi ormai viene imposto tutto e di più, questa volta non accettiamo di essere colonia…Per adesso non facciamoci togliere anche quel poco che e rimasto.
Con il tempo Messina deve riavere Messina…cioè se stessa, la sua storia, i suoi uffici,i comandi,le dirigenze ect.
La città com’era prima della depredazione.
Signori se ci si organizzasse con tanti..ma tanti..ma tanti pullman e si andasse a fare pulizia a palazzo d’orleans magari con un bello scopettone?