I controlli vengono effettuati settimanalmente nel territorio della Piana di Gioia Tauro e riguardano principalmente lo sfruttamento dei braccianti agricoli
Dal 2015 ad oggi, nella provincia di Reggio Calabria si svolgono attività di prevenzione e contrasto al fenomeno del caporalato, come stabilito durante il Comitato Provinciale per l’Ordine e Sicurezza Pubblica, presieduto dal Prefetto. I controlli in questione rientrano nell’ambito del Piano di azione nazionale e transnazionale “Focus ‘ndrangheta”.
I controlli vengono effettuati settimanalmente nel territorio della Piana di Gioia Tauro e riguardano principalmente lo sfruttamento dei braccianti agricoli, prevalentemente extracomunitari, che vengono impiegati per la raccolta o la coltivazione degli agrumi, delle olive e degli ortaggi. Per il territorio della Piana, è il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Gioia Tauro che ha o il compito di coordinare i servizi, che vengono svolti in sinergia con l’Arma dei Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Polizia Provinciale di Reggio Calabria e l’Ispettorato del lavoro della Direzione provinciale di Reggio Calabria.
Ogni anno si registrano notevoli risultati operativi, raggiunti anche nel corso dell’anno 2020, nonostante l’interruzione dei servizi specifici imposta dall’emergenza pandemica nel periodo compreso tra i mesi di marzo e agosto. Dall’inizio di quest’anno già 9 i servizi effettuati, nell’ambito dei quali 498 persone e 57 aziende sono state controllate.
Di queste ultime, 33 sono risultate in situazioni di irregolarità, sono state elevate 153 sanzioni amministrative, per un importo totale di circa 492.038 euro, e sono stati individuati 42 lavoratori irregolari, prevalentemente extracomunitari. Servizi che proseguiranno anche durante i prossimi mesi soprattutto per prevenire lo sfruttamento dei braccianti e per accertare e sanzionare le violazioni perpetrate dagli imprenditori.