Un workshop con i mattoncini che insegnano la scrittura per ciechi durante la giornata regionale del Braille promossa dall'UICI e l'Università Kore
Per celebrare la Giornata del Braille è stato organizzato un incontro al Polo Tattile Multimediale di Catania. L’evento organizzato dall’Uici, Unione Italiana Ciechi, in collaborazione con l’Università Kore di Enna si è svolto lo scorso 25 febbraio.
Presenti online, tramite piattaforma meet, anche 250 allievi del corso di Scienze della Formazione primaria. I quali hanno assistito alla performance del piccolo Matteo Lorenzo Fisichella; che, nel workshop che chiudeva la giornata, ha dato dimostrazione dell’uso dei Lego Braille Bricks. Un gioco per lui, ma anche una fonte di apprendimento.
La giornata regionale dedicata all’inventore del codice
L’incontro è servito a ricordare l’importanza di Louis Braille, che perse la vista da giovane. Inventando a soli 12 anni questo linguaggio che permise ai non vedenti di poter leggere, ma anche scrivere. Nel corso della giornata, con interventi e lezioni, è emerso come questo codice di lettura e scrittura inventato nel 1829 sia ancora oggi insuperato nonostante le nuove tecnologie.
Un evento che è stato importante per ribadire il valore di un codice che ha permesso ai non vedenti di acquistare pari dignità rispetto agli altri cittadini. Il compito dell’educazione è quello di liberare, emancipare e far diventare autonomi; un insegnamento diretto alla platea degli studenti di Formazione.
Lego Braille Bricks, la performance di Matteo Lorenzo
Il seminario si è concluso con un workshop con i Lego Braille Bricks a cura del responsabile del Centro di consulenza tiflodidattica di Catania, Nando Sutera. Un breve filmato per illustrare l’utilizzo dei mattoncini con protagonista Matteo Lorenzo Fisichella, un bambino non vedente di nove anni, e la sua educatrice, Laura Sapienza. Performance che è stata apprezzatissima per la sua schietta genuinità dagli studenti e da tutti i presenti, che lo hanno lungamente applaudito.
“Questi mattoncini – ha spiegato Sutera – segnati dalle lettere puntiformi in codice Braille, possono essere utilizzati per attività didattiche, di socializzazione e ludiche per i bambini non vedenti. Sono anche un ottimo ponte per costruire rapporti con i loro coetanei vedenti. I mattoncini dovrebbero essere utilizzati utilizzati fin dalla scuola dell’infanzia: con un percorso ludico. Nell’ultimo anno i bambini non vedenti devono essere pronti a imparare a leggere e scrivere in Braille, così come i coetanei vedenti sviluppano i prerequisiti per apprendere la scrittura in nero”.