Gli ex Triscele hanno proclamato una giornata di mobilitazione generale fissata per giovedì mattina dalle 9.30 davanti i cancelli degli stabilimenti in via Bonino. Chiedono ai lavoratori impegnati nelle vertenze e ai semplici cittadini di unirsi alla loro protesta.
L’appello è rivolto a tutta la città. Studenti, lavoratori, cassintegrati, disoccupati, colleghi di lotta perché impegnati su uno dei tanti fronti caldi delle vertenze messinesi. A lanciarlo sono gli ex operai della Birra Triscele, ormai praticamente licenziati dall’azienda prossima al fallimento, che invitano tutti i cittadini ad unirsi alla loro battaglia. Vogliono salvare il loro futuro, vogliono avere la possibilità di tornare a lavorare dopo che si sono visti strappare anni di attività dalle mani. Vogliono però anche difendere l’identità di una Messina che con la fine della Triscele perde un pezzo fondamentale della sua tradizione. Per questo hanno deciso di scendere ancora una volta in strada a protestare, come in realtà fanno ormai da mesi. Questa volta però non vogliono rimanere soli. Chiedono la partecipazione di tutti. L’appuntamento è fissato per giovedì mattina alle 9.30 davanti i cancelli dello storico stabilimento in via Bonino. L’invito è di uscire dalla marginalità delle singole vertenze per costruire un percorso di lotta unificato in nome della rinascita di Messina.
“Non vi invitiamo solo per solidarizzare con la nostra lotta, ma per costruire insieme una vertenzialità generale che coinvolga tutta la città in un nuovo processo costituente che parta dalla dignità del lavoro e delle persone in carne ed ossa, contro i profitti delle multinazionali e dei pochi padroni, che governano la nostra città, il nostro paese e l’Europa” scrivono i lavoratori Triscele.
Aspettano che la Regione si interessi della loro vertenza, hanno avuto rassicurazioni da parte del deputato nazionale del Pd Francantonio Genovese che sabato mattina è andato a trovarli mentre alcuni di loro erano arrampicati sui muri esterni dello stabilimento. Ma nel frattempo non resteranno con le mani in mano. Torneranno a farsi sentire e vedere da chi evidentemente è rimasto cieco al loro dramma. Per loro la cassa integrazione è scaduta il 31 dicembre e adesso stanno iniziando le procedure di licenziamento e la messa in mobilità. Non resteranno senza sussidi perché finita la cassa integrazione per loro ci sarà quello di disoccupazione, ma non è questo ciò che vogliono. Continuano a sperare in un progetto di rilancio, in una nuova realtà imprenditoriale, che potrebbe essere individuata anche in sede regionale, sono pronti anche a fare investimenti economici di tasca propria per andare incontro a eventuali nuovi acquirenti. La strada però al momento appare tutta in salita. Per questo non vogliono che nessuno si dimentichi di loro. Va avanti la petizione popolare online sul sito www.birrificiomessina.it, ma per firmare però si può anche andare di persona direttamente presso il banchetto allestito sotto il gazebo sistemato da settimane fuori dai cancelli di quella struttura che ha prodotto per quasi 90 anni la Birra Messina. Oggi la Birra Messina esiste ancora ma non ha niente di messinese se non il nome. Loro lotteranno affinchè torni in città insieme al lavoro che non hanno più. (Francesca Stornante)
Martedì, 8 gennaio, 2013 – 20:05
E COME?? ASCOLTANDO GENOVESE??