Prevista per questa mattina, salvo cambiamenti improvvisi, la trattazione della delibera sui sevizi di mobilità urbana. Ben chiare le posizioni delle organizzazioni sindacali e dei lavoratori. La parola passa ora all’aula
Finalmente ci siamo. In casi come questi le voci di corridoio non sbagliano (quasi) mai. Nella sessione mattutina del consiglio comunale (la “prima volta” del neo consigliere Luigi Barbaro), dovrebbe approdare, ci riserviamo una piccola percentuale di condizionale, la delibera sulla riorganizzazione dei servizi di mobilità urbana, per farla breve delibera Atm. Dopo il timido tentativo di qualche settimana fa (vedi correlato) e i rinvii di fine d’anno, il civico consesso sembra sufficientemente carico e “agguerrito” per affrontare la battaglia che, come da prassi, da un lato vede i sostenitori e dall’altro gli oppositori. A fianco di quest’ultimi i sindacati, con l’ “eccezione” Cisl.
Ancora una volta i rappresentanti di Cisl e Fit Cisl intervengono per spiegare il perché della diversa posizione: «Chi ancora oggi temporeggia o, ancor più, si mette di traverso – affermano – finisce per favorire interessi poco nobili. Oggi, i lavoratori devono ancora percepire il pagamento di parte dello stipendio di novembre, quello di dicembre e della tredicesima. E all’interno dell’azienda si vive nella consapevolezza che il futuro sarà certamente peggiore». Il sindacato ricorda che l’assessorato regionale ai Trasporti ha preteso un’inversione di rotta rispetto al passato (punto forte anche della posizione dell’assessore Capone), imponendo l’adeguamento societario dell’Atm e la trasformazione in SpA: «Con senso di responsabilità e consapevoli che non è più possibile tergiversare – si legge nella nota – abbiamo propostocorrezioni che riteniamo indispensabili per garantire un futuro all’azienda e la piena occupazione dei dipendenti. Proposte che sono state recepite in un emendamento sottoscritto in maniera trasversale da numerosi consiglieri e che verrà presentato domani all’atto della discussione in Aula della delibera». Alla base delle proposte della Cisl vi è la creazione della SpA prima di ogni operazione di liquidazione dell’attuale azienda. «Società per azioni – spiegano dalla Cisl – che dovrà gestire tutte le attività di mobilità urbana senza lasciare spazio a nessuna esternalizzazione e con la piena occupazione di tutti i dipendenti, compresi contrattisti e lavoratori Ztl per i quali abbiamo chiesto anche la possibilità concreta di un futuro utilizzo con contratto full time. Inoltre – aggiungono – abbiamo chiesto la previsione della partecipazione dei dipendenti, in quota parte, nella nuova SpA. In questa fase delicata per il futuro dei lavoratori – concludono Cisl e Fit Cisl di Messina – un sindacato responsabile non può abdicare al ruolo di promotore di soluzioni arroccandosi su più facili posizioni di mero ostruzionismo ideologico e populistico utili solamente ad aggravare lo stato delle cose. Non ci lasciamo e non ci lasceremo coinvolgere dall’insipienza e dalle irresponsabilità politiche o sindacali. La Cisl e la Fit Cisl sono pronte a una forte mobilitazione dei lavoratori se le proposte avanzate non dovessero essere trasformate in atticoncreti».
Altrettanto nota la posizione delle altre sigle sindacali (Filt Cgil, Uil Trasporti, Ugl Trasporti, OrSa Trasporti, Faisa/Cisal), che nei giorni scorsi hanno inoltrato una lettera al sindaco, al presidente Lombardo, al competente assessore regionale, ma quel più conta al Prefetto, in cui si ribadisce l’assoluta condanna della procedura di messa in liquidazione dell’azienda, considerata come l’escamotage dell’amministrazione per “liquidare”, in questo caso il termine è il più adatto, i debiti della partecipata che tanto fanno tribolare anche le casse di palazzo Zanca. «La preoccupazione di sindacati e lavoratori – si legge nella lettera – è che la paventata minaccia del governo regionale di interrompere i trasferimenti se permarrà l’assetto di azienda speciale, non sia tuttavia per il sindaco Buzzanca una eventualità del tutto indesiderata e che questo gesto possa addirittura risultare come un insperato aiuto per far precipitare la situazione, creare confusione, scaricare le responsabilità al Governo Regionale ed ottenere la chiusura dell’Atm. Considerando che aldilà di ogni tatticismo politico vi è comunque la preminente esigenza di tutelare i cittadini messinesi da una operazione che scarica sulle loro spalle tutto il peso dei debiti aziendali, di evitare l’interruzione del servizio pubblico e di salvaguardare la perdita di 620 posti di lavoro, chiediamo di porre fine a questa pericolosa farsa e di definire, come hanno già fatto le altre città siciliane, in un confronto dove siano contemporaneamente presenti regione e comune, una chiara e dettagliata soluzione. Sollecitiamo pertanto – concludono i sindacati – l’assessorato Regionale Trasporti ed Infrastrutture a convocare le parti, preavvisando che in assenza di segnali procederemo ad intraprendere incisive azioni di protesta».
Se queste sono le premesse, non rimane che attendere l’inizio dello “show”. (ELENA DE PASQUALE)