Le celebrazioni si arricchiscono quest’anno di eventi nuovi. Arte, musica, spettacolo e sport si fondano in un unico progetto. Padre Mario Magro: “E’ un’occasione per far conoscere meglio la manifestazione e coinvolgere i giovani”
Le vie di Messina si colorano di una ritrovata gioia, in cui religiosità e cultura si fondono per rinnovare lo spirito della tradizione. L’occasione è il 125° anniversario del pane di S. Antonio da Padova nell’opera rogazionista, devozione che ha origini lontane e che si deve all’opera di Sant’Annibale Maria di Francia, Santo della città di Messina, istitutore del culto a S. Antonio e fondatore del Santuario e Orfanotrofio Antoniano. La basilica di S. Antonio sarà il centro di riferimento per le celebrazioni e per le migliaia di fedeli e turisti che vogliono condividere momenti di preghiera e di gioia. “E’ un’occasione per far conoscere meglio la manifestazione e coinvolgere i giovani”, ha detto Padre Mario Magro, rettore della Basilica, nella conferenza stampa di stamattina dove ha illustrato il programma di eventi che si terranno dal 12 al 24 giugno e si concluderanno con la “Giornata dei bambini”. Il fulcro del programma è composto dalle manifestazioni del 16 giugno, serata in cui si terrà, per la prima volta, la “Notte Bianca” nelle vie adiacenti alla Basilica di S. Antonio. Per l’occasione la via S. Cecilia, un tratto della Cesare Battisti e altre vie collaterali verranno chiuse al transito, diventando vera e propria area pedonale per permettere le esibizioni previste. Arte, musica, spettacolo e sport si fondano in unico progetto: “L’obiettivo è quello di recuperare alcune antiche tradizioni che avevano fatto della festa di S. Antonio una ricorrenza particolarmente attesa, senza però dimenticare di rispondere anche al nuovo sentire, specialmente dei tanti giovani che vivono la religiosità con vitale, entusiasta e spensierata partecipazione”.
Per la “Notte Bianca”, dalle ore 20 in poi, all’interno della basilica si svolgeranno sei concerti di musica classica, tra cui il gruppo multietnico Migrantes, il duo d’arpa “Gemelle Palazzolo” e il concerto gospel di Paola Miraglia che canterà arie sacre accompagnata da arpa, clarinetto e chitarra.
All’esterno della basilica ad intrattenere i fedeli accorsi alle celebrazione ci saranno degustazioni gastronomiche, mostra di auto, di artigianato e di modellismo e due compagnie di artisti di strada, la Onarts e la Joculares. L’intento di questi artisti, come ha spiegato il direttore artistico della Onarts, Riccardo Strano, è di “far rivivere i luoghi della quotidianità sotto forma di aggregazione”. Nel cortile antoniano vi sarà una mostra fotografica con immagini d’epoca della Processione di S. Antonio e del Carro Trionfale. I negozi rimarranno facoltativamente aperti fino alle quattro del mattino.
Domenica 17, alle ore 11, sarà celebrata la Messa solenne presieduta dal Segretario del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, monsignore Pier Luigi Celata, ed alle ore 19,30 la processione con il Carro trionfale e del mezzo busto Reliquiario di S. Antonio, dono della Basilica di Padova alla Basilica messinese; infine, alle 21,30, solenne benedizione ai devoti e pellegrini su Via S. Cecilia.
Le celebrazioni sono state accolte positivamente dall’amministrazione comunale, nella persona dell’assessore al commercio, Pinuccio Puglisi, che si è complimentato per l’iniziativa: “La manifestazione è un evento importante, che accolgo con piacere non solo a livello istituzionale, ma soprattutto personale”. E assicurando che sarà la prima di una lunga serie. (Giusy Briguglio)
Lodevole iniziativa, ma mentre su via S. Cecilia si svolgono le manifestazioni di “serie A”, nelle strade perpendicolari (vie Ghibellina, Centonze, etc) si rinnova l’accampamento delle solite bancarelle con tanto di cianfrusaglie sparse per i marciapiedi e generatori di corrente rumorosi ed inquinanti accesi fino a notte. Con tanti ringraziamenti a chi autorizza questo stato di cose.