Si è svolta questa mattina, a partire dalle 9, la manifestazione contro la riforma "Buona scuola" organizzata dai diversi poli scolastici messinesi. Più di 1000 giovani hanno gridato la propria opinione contro l'ultimo provvedimento del governo, segnando un'altra nota all'interno della lotta studentesca. LA FOTOGALLERY DI SERENA CAPPARELLI
E' iniziata un'altra settimana per le scuole messinesi e, già dalla prima mattinata, gli studenti sono scesi nelle strade cittadine per manifestare ancora una volta contro la riforma "Buona scuola". Oggi, a partire dalle 9 e con punto d'incontro Piazza Antonello, più di mille giovani provenienti dai Licei Seguenza, Maurolico, Galilei, Basile e La Farina, e dagli Istituti Bisazza, Caio Duilio, Ainis, Verona Trento, Minutoli e Jaci, si sono riuniti per sviluppare un altro corteo di protesta per dire no all'ultima direttiva prodotta dal Governo in tema didattico.
Un documento che trasforma la scuola in una vera e propria azienda privata, una catena di montaggio dove si perde il valore dell'istruzione, uguale per tutti e pronta ad andare incontro alle esigenze dei ragazzi, e attiva solo in funzione di uno svolgimento meccanizzato delle strutture. Il solito iter stradale (Corso Cavour – Via Tommaso Cannizzaro – Via Cesare Battisti) ha portato il gruppo di manifestanti in Piazza Unione Europea, dove, sotto il monumento dedicato ai caduti, i partecipanti si sono riuniti in un'assemblea pubblica per terminare la giornata.
Sono intervenuti i vari nuclei organizzativi dei diversi licei e chiunque, essendo il megafono libero, ha potuto esprimere la propria opinione. Un vero dibattito all'interno del quale è stata aperta un'interessante discussione sul valore, ipotetico o effettivo, politico della scuola, sull'essere cittadini, come forza plurale o singolo motore di una società, e, infine, su come sia l'unità degli studenti, anche fuori da coordinamenti studenteschi o associazioni, a formare un baluardo unico per far valere le proprie idee.
Claudio Panebianco
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