Cgil, Cisl e Uil focalizzano l'attenzione su Contratto collettivo di lavoro, per i diritti e contro il mancato dialogo con il governo
MESSINA – Sciopero nazionale, il prossimo 23 maggio, in tutti i porti italiani. I lavoratori si fermeranno anche a Messina e Milazzo per manifestare a sostegno del Contratto collettivo di lavoro, per i diritti e contro il mancato dialogo con il governo.
“La portualità sta attraversando un momento di grande vulnerabilità – hanno commentato i tre segretari generali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti di Messina, Carmelo Garufi, Letterio D’Amico e Michele Barresi – Si sta cercando di destrutturare, pezzo dopo pezzo, l’attuale sistema regolatorio vigente nei porti. La mancata regia del Ministero Infrastrutture e Trasporti, sta generando divisioni e il rischio di restare alla mercé delle compagnie armatoriali.Alcune di queste – continuano i tre segretari – si stanno organizzando per gestire in prima persona alcune operazioni di scarico e di servizi per le loro navi. Questo, inevitabilmente, può provocare ripercussioni occupazionali gravi, anche per l’area dello Stretto e l’intera provincia, che abbiamo il dovere di scongiurare rapidamente. Per questo diventa necessario il rinnovo del Contratto collettivo di lavoro, uno strumento fondamentale che potrà dare sicurezze e maggiori serenità a tutti i lavoratori portuali”.
“Le categorie dei trasporti di Cgil Cisl e Uil hanno proclamato per il prossimo 23 maggio un’azione di sciopero in tutti i porti italiani – concludono Garufi, D’Amico e Barresi – che avrà una forte valenza sul territorio messinese a preminente vocazione occupazionale marittima, al fine di rivendicare un contratto che sia in grado di ridare potere d’acquisto ai lavoratori e capace di rispondere alle esigenze della portualità.”