Una piccola guida prima della grande partenza del Giro d'Italia in Ungheria e l'approdo in Sicilia i primi giorni della prossima settimana. Percorso, favoriti, curiosità
La 105ª edizione del Giro d’Italia partirà domani dall’Ungheria, da Budapest precisamente. Tre tappe nella Grande Partenza ungherese prima di atterrare in Sicilia e da Avola iniziare la lenta risalita dello stivale fino a Verona il 29 maggio dove il vincitore solleverà il Trofeo Senza Fine.
A candidarsi a favorito per indossare la maglia Rosa, simbolo della leadership della classifica generale, nell’ultima tappa è Richard Carapaz. Il campione olimpico in carica ha vinto il Giro 2019. Al suo fianco due corridori che sono andati vicino a questo risultato, indossando la maglia rosa per diverse giornate nelle passate edizioni, Joao Almeida e Simon Yates. Gli altri vincitori presenti sono Vincenzo Nibali (2013 e 2017) e Tom Dumoulin (2017).
Le speranze azzurre sono affidate al messinese Vincenzo Nibali, nonostante l’età. E ai più giovani Davide Formolo, Giulio Ciccone e il giovanissimo Lorenzo Fortunato. Mentre andranno alla ricerca di piazzamenti importanti e qualche vittoria di tappa Diego Ulissi, Alberto Dainese, Davide Ballerini e Giacomo Nizzolo. Non ci sarà Damiano Caruso, il ragusano della Bahrain Victorius secondo in classifica generale lo scorso anno e recente vincitore del Giro di Sicilia qualche settimana fa.
Il percorso del Giro e i premi
È un percorso per scalatori, la cronometro di Budapest alla seconda tappa di poco più di 9 km, e la crono di Verona (17,4 km) non pianeggiante non permetteranno agli specialisti di guadagnare chissà quali vantaggi dalla prova contro il tempo.
Dopo il primo giorno di riposo, all’arrivo in Italia, subito la scalata dell’Etna che sfoltirà immediatamente i piani alti della classifica consegnando nella tappa messinese una maglia rosa ad uno scalatore e papabile favorito alla vittoria finale. La speranza è che possa essere Vincenzo Nibali, quantomeno per ricevere a Messina il giusto tributo dai suoi concittadini.
La seconda settimana si chiuderà con la dura scalata del Blockhaus, mentre nella terza e ultima non ci sarà quasi mai pianura. Il Pordoi, Cima Coppi di questa edizione, si trova all’ultima tappa in linea quando presumibilmente si deciderà di fatto la corsa. A meno di distacchi minimi la crono scalata finale di Verona sarà ininfluente.
Al vincitore della maglia Rosa andranno oltre 265mila euro, vincere una tappa consentirà alla squadra del vincitore di aggiungere 11mila euro. Un poco in meno varrà la vittoria della classifica della maglia Ciclamino 10mila, riservata al miglior velocista di questa edizione; esattamente la metà varrà il premio riservato al leader degli scalatori 5mila che vestirà la maglia Azzurra.
La sfida tra velocisti
La maglia Ciclamino al Giro d’Italia difficilmente viene vinta da un velocista puro per via della durezza del percorso che tende a far fuori o a costringere alle resa i velocisti puri. Caleb Ewan e Mark Cavendish hanno obiettivi diversi. Il primo vuole provare a vincere una tappa in tutti e tre i grandi giri in stagione; l’altro insegue insegue il record di vittorie negli stessi. Entrambi quindi si daranno battaglia nelle prime tappe ma potrebbero abbandonare la corsa alla vista delle Alpi.
Motivo per cui la maglia della classifica a punti potrebbe passare sulle spalle di Arnaud Demare. Il francese due anni fa si esaltò proprio sulle strade del Giro calando uno splendido poker. Attenzione anche a Mathieu van der Poel il fortissimo neerlandese ha un ottimo spunto veloce e tiene bene le salite potrebbe essere un rivale accreditato.
Le particolarità di quest’edizione
La Grande Partenza avverrà in Ungheria, da notare che nel gruppo su 176 corridori che prenderanno il via tre sono ungheresi: Erik Fetter che corre con la Eolo-Kometa, Attila Valter con la Groupama e Barnabas Peak con la Intermarché. Di questi il più interessante sembra essere Valter, l’ungherese che corre con la squadra francese.
Occhio all’atleta di colore Biniam Ghirmay, il corridore eritreo che si è messo in mostra alla Gent-Wevelgem diventando il primo africano a vincere una grande classica. Vorrà sorprendere anche al Giro e ha tutte le carte in regola per farlo.
Infine veniamo ai vecchietti di questa edizione. Alejandro Valverde a 42 anni suonati viene per l’ultima volta al Giro. Lo spagnolo però non è il decano visto che Domenico Pozzovivo, 39 anni, vanta 15 partecipazioni alla corsa Rosa. Tra i corridori meno giovani figura anche Vincenzo Nibali che, a 37 anni, è l’unico corridore in questa edizione ad aver vinto più volte di tutti la corsa.