Al termine della quinta tappa da Catania a Messina Vincenzo Nibali dalla sua città natale annuncia il ritiro dal ciclismo professionistico: "Restituirò un po' di tempo a famiglia e amici"
MESSINA – Ha aspettato la tappa di casa Vincenzo Nibali per emozionarsi e dire davanti ai suoi concittadini basta al ciclismo professionistico. Dopo la vittoria di Demare lo squalo dello Stretto ai microfoni della Rai ha annunciato il suo ritiro a fine stagione.
“Ho aspettato tanto questa tappa con arrivo nella città in cui sono nato, qui dove ho iniziato a pedalare e ad allenarmi. Volevo dire – ha detto un Vincenzo Nibali visivamente emozionato – che questo sarà il mio ultimo Giro d’Italia e probabilmente chiuderò la carriera a fine stagione”.
“Penso sia normale dopo aver fatto tanto”
“Ho raccolto tanto da ragazzo, continuando nel corso della carriera cercando di fare sempre il meglio. Sono andato via di casa che avevo solo 15 anni, ho dato tantissimo a questo sport ed è arrivato il momento di restituire un po’ di quel tempo che ho tolto alla famiglia e agli amici”.
Una carriera iniziata sulle strade messinesi di provincia e a far gare in giro per la Sicilia accompagnato da Piero Bonanno, suo padre ciclistico. La partenza per la Toscana a Mastromarco fino all’apice toccato con la vittoria del Tour de France nel 2014. Nel mezzo quella maledizione che non l’ha mai visto vincere con la maglia della nazionale. Ci andò vicino nel mondiale di Firenze 2013, quarto all’arrivo; ancor più vicino a Rio 2016 quando cadde durante il percorso olimpico ed sembrava certo almeno il podio. Nonostante ciò si è laureato campione nazionale per ben due anni consecutivi: 2014 e 2015.
Il palmares di Vincenzo Nibali
Un’avventura iniziata 17 anni fa nel 2005 il messinese Vincenzo Nibali inizia a correre trai professionisti con la Fassa Bortolo. L’anno dopo approda alla Liquigas dove ottiene le prime soddisfazioni: la vittoria della Vuelta nel 2010 e i podi al Giro da gregario di Ivan Basso. Il secondo posto amarissimo alla Liegi nel 2012, in fuga e ripreso quando mancavano poche decine di metri al traguardo.
Nel 2013 il passaggio in Astana e nella squadra Kazaka Nibali compie forse le imprese più grandi: vittorie al Giro e Tour completando la Tripla Corona. Sicuramente a livello mediatico più la vittoria al Tour de France nel 2014; una manifestazione dominata con 4 vittorie di tappa e il secondo classificato in generale staccato a più di sette minuti. La vittoria sui Campi Elisi consacra Vincenzo Nibali nell’olimpo del ciclismo. Uno dei sette ciclisti di tutti i tempi ad aver completato la Tripla Corona: ovvero vincere Vuelta, Giro e Tour almeno una volta in carriera. Sempre in maglia Astana vince i suoi due Giri d’Italia (2013 e 2016) e il suo primo Giro di Lombardia nel 2015.
Nel 2017 il passaggio alla Bahrain. Ha dato tanto al ciclismo ha detto Vincenzo a Messina ed è vero. Tanto sudore sicuramente e con la squadra mediorientale forse ha raccolto meno di quanto avrebbe meritato. Un terzo posto al Giro e un secondo alla Vuelta nel 2017. Ancora in maglia Bahrain sfiora la terza vittoria al Giro nel 2019. Ma si toglie la soddisfazione di vincere la Milano-Sanremo nel 2018 e bissare nel 2017 il successo al Lombardia, l’anno dopo si accontenta del secondo posto.
Nel 2020 il passaggio per Nibali alla Trek Segafredo, ma la sfortuna inizia a perseguitarlo. Una caduta a cui segue un infortunio non gli permette di preparare al meglio i suoi obiettivi stagionali nella sua prima annata con la squadra italiana. Segue il secondo anno l’ultima vittoria, al momento in carriera prima del ritiro a fine anno, al Giro di Sicilia 2021 dove vince anche una tappa oltre che la classifica generale dell’evento sulle strade di casa. Nel 2022 il ritorno in Astana ma anche il contagio da Covid che condiziona la sua preparazione. Fino ad arrivare all’11 maggio, nuovamente a Messina, dove Vincenzo Nibali annuncia che questo sarà il suo ultimo Giro d’Italia e probabilmente la sua ultima stagione tra i professionisti.
