Il giudice conferma il coinvolgimento dell'ex magistrato messinese nello scambio on line di immagini pedopornografiche che partivano da Bolzano.
E’ di 7 anni di reclusione la condanna dell’ex giudice Gaetano Maria Amato, coinvolto nell’inchiesta dalla Polizia Postale di Trento su un giro di materiale pedo pornografico on line a livello nazionale.
L’ex toga ha scelto il rito abbreviato ed ha chiuso il processo in fase di udienza preliminare, davanti al GUP Salvatore Mastroeni, che ha deciso una pena meno severa di quella chiesta dall’Accusa.
La Procura aveva infatti sollecitato una condanna a 9 anni e 4 mesi e poco meno di 150 mila euro di multa. Amato è stato difeso dall’avvocato Salvatore Silvestro.
Il quadro accusatorio tracciato dagli inquirenti messinesi, quindi, ha retto al vaglio del giudice di primo grado, che pare ritenere fondata l’accusa che fosse proprio l’ex magistrato di 58 anni ad utilizzare i il computer all’interno del quale sono state trovate le immagini pedo pornografiche, e lui a scambiarle con la rete creata dal trentottenne di Bolzano al centro dell’inchiesta.
Amato è ai domiciliari dallo scorso dicembre, dopo due mesi di carcere. A far scattare l’indagine era stato il giovane di Bolzano. Dal suo pc partivano ed arrivavano montagne di immagini pedopornografiche. Una quarantina le immagini di questo tipo trovate nel computer in uso all'ex giudice messinese. Alcuni mesi fa nel nord Italia è scattata la retata con una trentina di arresti.