Gli ex studenti, tra loro messinesi, calabresi e di Barcellona, erano stati condannati per aver attestato di essere iscritti in corso durante le operazioni di voto di 7 anni fa. La Corte di Appello li ha scagionati.
E’ un ribaltone il verdetto della Corte d’Appello sul caso delle false iscrizioni all’Università in occasione delle elezioni degli studenti del 2011. Il caso aveva portato a cinque condanne in primo grado, a carico di allievi dell’epoca accusati di aver auto attestato, in sede di voto, di essere iscritti e in corso alla facoltà di scienze matematiche e fisiche, mentre in realtà risultavano fuori corso o non iscritti.
Ieri i giudici di secondo grado hanno scagionato tutti dalle accuse, contestate a vario titolo, di falso ideologico e materiale. Ecco il verdetto: assolti perché il fatto non sussiste: Fabiana Venezia (32 anni di Reggio Calabria), Giuseppe Figliomeni (32 anni, di Siderno) Emil Hebi (33 anni di Palmi) e Federica Currò (messinese di 33 anni) ; assolta, per non aver commesso il fatto, Pamela Nania, 32 anni di Barcellona.
A dare il via all’inchiesta era stato un esposto del direttore dell’epoca dell’ufficio personale dell’Ateneo di Messina il quale a sua volta aveva raccolto la segnalazione del’ufficio elettorale. Gli accertamenti avevano quindi svelato delle anomalie nelle attestazioni fornite da alcuni studenti durante le elezioni 2011 dei loro rappresentanti.
Il caso era arrivato al giudice di primo grado che aveva emesso le condanne. In Appello la Corte presieduta dal giudice Alfredo Sicuro sembra invece aver accolto le tesi dei difensori, gli avvocati Alfonso Polto, Andrea Freni, Giuseppe Rizzo, Francesco Staltari e Lorenzo Fascì, che hanno insistito in particolare sull'assenza di dolo e l'insussistenza degli elementi del reato.