Far West in zona sud, sono 15 gli indagati finali per spaccio ed estorsioni

Far West in zona sud, sono 15 gli indagati finali per spaccio ed estorsioni

Alessandra Serio

Far West in zona sud, sono 15 gli indagati finali per spaccio ed estorsioni

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martedì 17 Luglio 2018 - 18:44

Dopo i 6 arresti dell'aprile scorso, la Procura chiude gli accertamenti chiamando in causa altre 9 persone. L'inchiesta dei Carabinieri ha svelato i responsabili della sparatoria alla bottiglieria La Spagnola di Gazzi, nel novembre 2014.

Sono 15 gli indagati finali dell’operazione Far West, l’inchiesta dei Carabinieri sfociata in sei arresti, il 24 aprile scorso.

Gli accertamenti, coordinati dai pm della Dda Liliana Todaro e Antonio Carchietti, sono arrivati a conclusione e i magistrati hanno cristallizzato le accuse di estorsione, minacce, porto abusivo d’armi, spaccio di droga e ricettazione (contestate a vario titolo) per Maurizio Calabrò, 39 anni, Santino Calabrò (45), Giuseppe Giacoppo (44), Alessandro La Boccetta (37), Angelo Crisafi e Beniamino Cirillo, 29 anni, coinvolti nel blitz della scorsa primavera.

Ora va al vaglio anche il ruolo di altre 9 persone, ovvero Salvatore Betori (20), Antonino Cacopardo (19), Alessio Carpenzano (21), Ugo Ciampi (37), Domenico Costa (40), Salvatore Furnari (55), Vincenzo Quattrocchi (28), Valentino Rizzo (27) e Paolo Villari, 24 anni.

L’indagine è stata battezzata Far West perché il giro gestito da Crisafi, la Boccetta e i Calabrò insieme a Giacobbo aveva la disponibilità di armi, che non esitava ad adoperare per punire e minacciare chi sgarrava. I carabinieri hanno infatti scoperto che c’erano loro dietro la sparatoria alla bottiglieria La Spagnola di via Consolare Valeria.

I due gruppi collegati spacciava tra Santa Lucia Sopra Contesse, Villagio Aldisio e Gazzi e accanto ad hasish e marijuana non disdegnava di piazzare la droga pesante. Proprio “agganciando” con la cocaina il responsabile lavori di una grossa impresa che stava eseguendo un appalto in zona sud, il gruppo era riuscito a penetrare all’interno dell’area di cantiere, da dove portava via a piacimento carburante dai mezzi e materiale.

Anche i gestori della bottiglieria di Gazzi erano finiti nel mirino del pizzo. Così, quando si sono rifiutati di pagare, Calabrò e Giacoppo hanno aperto il fuoco a raffica contro la vetrina del locale, in quel momento affollatissimo. Era il 21 novembre 2014 e soltanto per fortuna non c’è scappato il ferito o peggio. Per l’episodio i due sono accusati di estorsione aggravata dal metodo mafioso.

Gli indagati sono difesi dagli avvocati Domenico Andrè, Pietro Ruggeri, Giuseppe Abbadessa, Salvatore Silvestro, Giuseppe Serafino, Rita Pandolfino, Bendetta Sanfilippo.

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