La Procura di Barcellona ha chiesto il rinvio a giudizio dell'imprenditore anche per indebita percezione di contributi statali. Avrebbe costretto i dipendenti ad accettare il contratto di solidarietà, decurtando loro lo stipendio, malgrado continuassero a lavorare come prima.
Arrivano al pettine i nodi della intricata vicenda legata al crack della società di distribuzione di Immacolato Bonina, la Csrs, fondata per gestire la filiela di supermercati che per alcuni anni si è espansa in Sicilia e Calabria, fallita nel 2016.
La Procura di Barcellona oggi accusa Bonina di estorsione nell'ambito della trattativa con i dipendenti. Il fascicolo è in mano al sostituto procuratore Federica Paiola che contesta anche l'indebita percezione di contributi statali e ha chiesto per l'imprenditore il rinvio a giudizio.
I fatti risalgono al 2014, quando si presentarono le prime difficoltà economiche del gruppo e il grosso dei dipendenti accettò il contratto di solidarietà. In pratica il loro stipendio veniva tagliato di un terzo, scendendo alla retribuzione di 28 ore e non 40, anche se loro continuarono a lavorare regolarmente 40 ore. L'accusa della Procura è che Bonina ha di fatto costretto i lavoratori all'accordo, dietro la minaccia del licenziamento.
Adesso toccherà all'imprenditore barcellonese, assistito dall'avvocato Francesco Aurelio Chillemi, offrire la sua versione dei fatti e difendersi, in fase di udienza preliminare.
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Magari ci fosse solo Lui? Messina è piena di datori di lavoro come questo signore.Mancano i controlli, manca personale per controllare la grande evasione fiscale che regna in città.Il lavoro in nero è sempre più nero ,dipendenti con orari di 12 ore e 14 ore ovviamente gli straordinari rimangono nella nelle tasche dei datori .Viaggiando con una compagnia di pullman xxxxxxxxxxxxxxxx e parlando con l’autista (ecco perchè non si parla all’autista ) contratti fatti a 10 giorni, gli straordinari una chimera orari fuori legge e nessuno li controlla .A casa ho riflettuto ed ecco la mia risposta, ecco perché non paga nessuno il biglietto . Aveva ragione Cicerone nel dire: chi controlla il controllore?
Io per essermi ribellato alle pretese del datore di lavoro ho perso il lavoro
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