Il Riesame gli ha concesso i domiciliari. Era stato arrestato a dicembre 2017 dopo la scoperta di un intenso traffico di droga pesante tra Italia e Albania
Si aprono le porte del carcere catanese di piazza Lanza per Michele Cambria, arrestato a dicembre 2017 dalla Guardia di Finanza del blitz dell'operazione Shuttle.
Il Tribunale del Riesame ha accolto la richiesta del difensore, l'avvocato Nino Cacia, e gli ha concesso i domiciliari. Il Riesame ha rigettato invece i ricorsi di Giacoma e Giovanni Cambria. Il prossimo 15 gennaio vanno al vaglio del Riesame le richieste della Procura.
Michele Cambria era stato arrestato insieme ai fratelli ed altri familiari, Grazia Leo, Domenico Papale, Biagio Merlino, Salvatore Papale, Giovanna Mantineo ed un albranese
L’indagine era partita dopo il sequestro di 5 panetti di hashish, circa 5 chilogrammi, intercettati agli imbarcaderi della "Caronte & Tourist”. Di lì i finanzieri si sono "messi addosso" ai Cambria, ricostruendo la rete di rapporti e scoprendo che la sorella di Michele, Giacoma Cambria, pianificava con i fornitori pugliesi ed albanesi i vari viaggi, grazie all’aiuto di “fedeli” corrieri che sfruttavano il servizio navetta.
Proprio da questi “shuttle” deriva il nome dell’intera operazione. I corrieri si avvalevano dei pullman di linea Puglia/Sicilia per trasportare i vari carichi di droga dal capoluogo pugliese a Messina e, una volta in città, consegnavano la sostanza ai pusher locali.