La Procura di Messina conferma i sospetti sul coinvolgimento dell'ex giudice nella rete di scambio di materiale pedo pornografico.
Si avvicina il vaglio preliminare per l’ex giudice Gaetano Maria Amato, arrestato ad ottobre scorso nell'ambito dell'inchiesta su una rete nazionale di scambio di file pedopornografici.
La Procura di Messina ha formalizzato la richiesta di rinvio a giudizio per il magistrato cinquantottenne, che ora attende che venga fissata la data dell’udienza preliminare.
Alla fine degli accertamenti, quindi, l’ufficio guidato dal Procuratore Capo Maurizio De Lucia ha confermato il quadro accusatorio tracciato dopo le indagini della Polizia Postale di Trento. Il magistrato è ai domiciliari dallo scorso dicembre, dopo che il Giudice per le indagini preliminari ne ha disposto la scarcerazione, accogliendo la richiesta dell’avvocato Salvatore Silvestro, difensore del giudice.
Amato è stato coinvolto nell’inchiesta partita dalla segnalazione della polizia postale che ha intercettato l'attività in rete di un trentottenne di Bolzano. Dal suo pc partivano ed arrivavano montagne di immagini pedopornografiche. Una quarantina le immagini di questo tipo trovate nel computer in uso all'ex giudice messinese. Alcuni mesi fa nel nord Italia è scattata la retata con una trentina di arresti.
Alessandra Serio