Il TdL rigetta tutte le richieste di scarcerazione ma fa cadere l'accusa di estorsione contestata a Maurizio Romeo nei confronti dell'imprenditore messinese.
Restano immutate le misure cautelari disposte dal Gip Salvatore Mastroeni lo scorso 29 ottobre nel blitz dell'operazione Beta2, andate al vaglio del Tribunale del Riesame lo scorso giovedì.
Il collegio ha respinto i ricorsi di tutti i difensori. Gli arrestati, quindi, restano tutti in carcere. Il Riesame, presieduto dal giudice Massimiliano Micali, ha però aggiustato il tiro rispetto alla posizione di Maurizio Romeo, "cassando" l'accusa di estorsione nei confronti dell'imprenditore Denaro. Il Tribunale ha cioè annullato la misura cautelare in relazione all'episodio ed all'accusa, mantenendo inalterato il resto del quadro accusatorio. Anche Maurizio Romeo, quindi, resta in carcere, ma il "peso" delle accuse contestate diminiusce.
"L’annullamento disposto dal Tal distrettuale dell’ordinanza di custodia cautelarein carcere relativa alla presunta ipotesi estorsiva contestata al Romeo Maurizio in concorso con altri ai danni del collaboratore Biagio Grasso, nell’attesa di leggere le motivazioni del provvedimento di annullamento, disvela, innanzitutto le criticità dichiarative in ordine alla ricostruzione operata dal predetto collaboratore e rafforza la prospettazione difensiva circa la ritenuta condotta qualificata in termini associativi del nostro Assisitito.", commentano gli avvocati Tancredi Traclò e Nino Cacia, difensori di Romeo.
Era stato proprio l'ex socio Biagio Grasso, infatti, a raccontare agli investigatori l'episodio legato ad una trattativa d'affari che sarebbe stata imposta a Giuseppe Denaro per coprire un debito dei Romeo. Al centro della vicenda c'era la figura di Ivan Soraci, arrestato insieme ai Romeo, allora dipendente di Denaro.
Il 19 novembre scorso il Riesame aveva inoltre annullato gli arresti domiciliari per l'architetto Salvatore Parlato.
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