Ecopass, nodi da sciogliere e poca chiarezza. Le Donne: "Avviato un esame giuridico-legale"

Ecopass, nodi da sciogliere e poca chiarezza. Le Donne: “Avviato un esame giuridico-legale”

Francesca Stornante

Ecopass, nodi da sciogliere e poca chiarezza. Le Donne: “Avviato un esame giuridico-legale”

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lunedì 24 Ottobre 2016 - 16:29

Dopo la durissima relazione del dirigente Mario Pizzino, i consiglieri della II commissione consiliare hanno provato a chiarire i troppi dubbi della galassia ecopass.

La riscossione dell’ecopass resta ancora un grande caos su cui far chiarezza. Sei anni dopo l’entrata in vigore del ticket di attraversamento dello Stretto, a Palazzo Zanca si continua a “litigare” per come gestire gli introiti, per come organizzare i controlli, per come far fruttare queste somme che nel 2013 il consiglio comunale decise che dovevano andare al Dipartimento Mobilità e da lì essere impiegate in azioni legate ad interventi per il miglioramento della viabilità. Nei giorni scorsi poi è stata la durissima relazione del dirigente del Dipartimento Mobilità Mario Pizzino a sollevare una nuova bufera: 13 pagine in cui sono state pesantemente denunciate irregolarità e anomalie nella rendicontazione dell’Ecopass (VEDI QUI).

Così l’argomento è tornato all’attenzione della II commissione consiliare presieduta da Simona Contestabile. Un confronto sull’ecopass che ha visto da un lato il dirigente Pizzino confermare in ogni punto la relazione già recapitata a tutta l’amministrazione comunale, dall’altro il segretario/direttore generale Antonio Le Donne prendere tempo di fronte alle domande dei consiglieri comunali che hanno tentato di capire se davvero il Comune naviga a vista sul fronte ecopass, soprattutto per quanto riguarda le rendicontazioni degli incassi e i proventi pagati al Comune di Villa San Giovanni.

Nel mirino anche la delibera del luglio 2016 con cui la giunta Accorinti, di punto in bianco, ha deciso di prelevare una parte degli introiti ecopass per destinarli alla manutenzione strade e dunque al Dipartimento Lavori Pubblici. Un punto su cui rischia di scoppiare una guerra tra gli stessi dipartimenti e che Le Donne ha invece liquidato con una stringata spiegazione: “L'assegnazione delle risorse allocate in bilancio e di competenza della giunta attraverso il Peg. Il consiglio comunale individua la quantità delle risorse da allocare nei vari settori, la giunta definisce la destinazione. È accaduto che c'è stata una sovrapposizione delle competenze con la delibera del maggio 2013. Non c'è stata nessuna irregolarità men che meno distrazione dei fondi. Siccome il consiglio aveva espresso una certa indicazione l'approvazione della delibera di giunta ha creato un po' di confusione”.

Spiegazione che però non ha convinto il dirigente Pizzino: “Il direttore generale non era presente in occasione di nessuna delle due delibere, nella sua ricostruzione dei fatti ci sono aspetti che evidentemente non ha avuto modo di approfondire. I consiglieri che erano presenti nel 2013 lo ricorderanno, venne fuori una dizione che destinava quei fondi a problemi di mobilità e non manutenzione strade. Per cui una destinazione diversa dovrebbe essere concordata con il consiglio”.

Incalzato così anche dai consiglieri, alla fine Le Donne si è arreso e ha chiesto tempo per rispondere con certezza e assoluta chiarezza su tutti i punti: “Abbiamo avviato un approfondimento giuridico legale e per evitare un qualunque pregiudizio sulla posizione dell'Ente sarebbe opportuno completare l'esame. È questione di giorni”.

Dunque si dovrà aspettare per iniziare a sciogliere i primi nodi della questione ecopass. Ad oggi si sa che dal 2010 il Comune di Messina ha incassato circa 10 milioni di euro. Le cose potrebbero migliorare con il faoso progetto della riscossione automatica tramite Telepass, togliendo alle compagnie di navigazione il compito di riscuotere per conto del Comune ed eliminando ogni dubbio, ritardo o mancato controllo. Perché, è bene ricordarlo, oggi chi non paga non viene automaticamente multato perché i controlli non sono serrati come invece dovrebbe avvenire.

Pizzino ricorda che c’è già un progetto esecutivo: “Siamo in fase di contrattazione con l’Autorità portuale per concordare l’ubicazione dei portali elettronici, poi abbiamo la necessità di reperire le somme in bilancio e creare la struttura di controllo per fare in modo che chi non paga l’ecopass venga multato. Non avendo disponibilità della Polizia Municipale si sta ragionando su personale di ruolo che può avere le caratteristiche. Servono 800 mila euro, la Società Autostrade ha riferito che per installare i dispositivi ci sarebbe un lavoro di circa 6 mesi. Il problema è evitare di perdere ancora tempo. Ma la volontà dovrebbe camminare in un’unica direzione e sembra che non sempre sia così.

Francesca Stornante

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