Sit in al Tribunale il prossimo 8 ottobre per dire no al riordino proposto dal Ministero. Dopo i direttori protestano anche i cancellieri esperti
Acque agitate nel mondo dell’amministrazione della giustizia. Dopo i direttori, anche i cancellieri esperti protestano per dire no al riordino dell’ordinamento in questi giorni alla contrattazione tra Ministero e sindacati.
Il sit-in al Tribunale
Sarà protesta anche a Messina, quindi, il prossimo 8 ottobre, giorno dello sciopero nazionale dei cancellieri esperti. Un sit-in come nel resto d’Italia è previsto davanti a Palazzo Piacentini, sede del tribunale, dalle 9 alle 10,30. Nelle stesse ore a Roma la manifestazione dal titolo: “Da Esperti a principianti”.
Le ragioni della protesta
A spiegare il perché della manifestazione è il locale comitato cancellieri esperti: “Assunti dopo prove “defatiganti” (il concorso verteva su otto materie d’esame), sul presupposto di un background di titoli di studio e competenze e un curriculum vitae degni delle più alte e prestigiose professionalità (alti voti di laurea , numerosi anni di iscrizione all’albo professionale degli Avvocati, ottima conoscenza di Inglese e Informatica) i cancellieri, battezzati “esperti” per essere distinti proprio alla stregua del blasone meritato a seguito della non facile prova per il reclutamento, oggi rischiano di essere relegati nell’area degli impiegati che, per scelta di vita e opportunità personali, sono addetti a mansioni diverse, più semplici, pur con responsabilità meritevoli di tutela”.
Accorpamento scorretto
“Il ministero della Giustizia, notoriamente afflitto da paurose vacanze di organico, volendosi assicurare l’approvvigionamento di personale super – qualificato, mediante i concorsi banditi nel 2020 ha preteso, in capo ai concorrenti, una vasta gamma di requisiti che, sicuramente, non caratterizzano la famiglia professionale cui si accede con semplice diploma e alla quale il nuovo contratto nazionale di lavoro, oggi contestato, vorrebbe accorpare i cancellieri esperti che rischiano, ove fosse vergato il nuovo “disdicevole” contratto di lavoro, di rappresentare l’emblema dell’ennesimo bluff del Ministero.
Il no alle scelte dei sindacati
Invece di farsi portavoce di una politica promozionale e incoraggiante per le migliaia di professionisti che hanno lasciato la libera professione allettati da un futuro magari meno performante sul piano professionale ma ricco di possibili soddisfazioni all’interno della famiglia Giustizia, il Ministero espone i cancellieri alla necessaria difesa contro un accordo che gli stessi sindacati, seppur preposti alla tutela e promozione delle diverse professionalità dei lavoratori, intendono sottoscrivere e che costringerebbe i cancellieri esperti a rimanere ingabbiati in un’area professionale in cui l’accordo con i sindacati che, per definizione, dovrebbero tutelare e promuovere le professionalità, che li vorrebbe appiattiti in un’area professionale in cui confluiscono lavoratori con mansionari assolutamente diversi, spesso basati sul solo diploma di scuola secondaria”.
Prendetevi ‘sti quattro soldi di stipendio che vi danno, a casa vostra, e zitti.
C’è gente che ha sudato per 20 anni prima di tornare a casa.
Altrimenti continuavate a fare la fame da piccoli avvocati.