La sigla che raccoglie i magistrati ha avviato la procedura a tutela dei colleghi messibesi attaccati dal deputato regionale indagato per frode fiscale nell'ambito degli accertamenti sul patronato Fenapi.
Tiene ancora banco lo scontro a colpi di querele e affermazioni al vetriolo tra Cateno De Luca, sotto inchiesta per frode fiscale, e la magistratura messinese. Dopo la dichiarazione del deputato regionale inquisito che chiede la sospensione del procuratore generale Vincenzo Barbaro, arriva la nota dell'Associazione Nazionale Magistrati. La sigla chiede l'intervento del Consiglio Superiore della Magistratura a tutela dei colleghi messinesi. Ecco la nota ufficiale : “L’Anm comunica l’imminente richiesta alla prima commissione del CSM di una pratica a tutela dei magistrati dell'intero distretto che quotidianamente si adoperano con spirito di profonda abnegazione, rigore e serietà nell’interesse della giustizia”.
Il CSM non dovrebbe aprire solo una “una pratica a tutela dei magistrati dell’intero distretto che quotidianamente si adoperano con spirito di profonda abnegazione, rigore e serietà nell’interesse della giustizia”, ma un’ispezione a tutela della Giustizia, perché spesso tanto clamore finisce nel nulla! Il tempo perso poi con tanti procedimenti poco fondati fa allungare i tempi (biblici: si rinvia di un anno e mezzo!) per ottenere un verdetto. La giustizia deve essere giusta e tempestiva e senza prescrizioni. Che il CSM verifichi non a senso unico!