Fari sui locali di giustizia inadeguati a Messina, che andranno nel dossier nazionale dell'Anm
I magistrati messinesi collaborano al dossier nazionale sullo stato dell’edilizia giudiziaria targato Anm. Anche i disastrati uffici giudiziari di Messina e provincia finiranno perciò sotto la lente nazionale. Lo annuncia la Giunta sezionale dell’Associazione nazionale magistrati, all’inaugurazione dell’anno giudiziario nel distretto.
“Consapevoli della nota inidoneità e pericolosità di taluni locali adibiti ad uffici giudiziari, continuano le interlocuzioni con la Presidenza della Corte e con i Capi degli uffici giudiziari interessati ed anche con il Ministero, nella persona del direttore generale dott. Massimo Orlando. Auspichiamo che a breve si possa acquisire la disponibilità dei locali di proprietà dell’INPS, così da scongiurare il protrarsi delle condizioni precarie di degrado e di pericolo in cui operano quotidianamente magistrati, avvocati e personale amministrativo in alcune sedi messinesi e da restituire dignità e decoro al lavoro giudiziario. La Giunta sta inoltre operando in sinergia con la VIII Commissione dell’ANM (Rapporti con le GES, Edilizia Giudiziaria e Condizioni di Lavoro) nella realizzazione di un dossier fotografico sulle condizioni dell’edilizia giudiziaria negli uffici di tutta Italia, da presentare nel corso del Congresso Nazionale dell’ANM, in programma per il mese di maggio 2022.”, scrive la Presidente Laura Romeo.
Nell’articolato intervento che ripercorre la recente attività dell’Anm Messina, proprio nel 2021 particolarmente attiva malgrado i tanti disagi creati dalla pandemia, la presidente Romeo sottolinea l’attenzione dell’Associazione dei magistrati al confronto leale con gli altri componenti del sistema giustizia. “Siamo convinti dell’importanza del confronto tra categorie, nel rispetto dei ruoli e delle prerogative ma in comunione di intenti, ossia nella prospettiva di assicurare un efficiente sistema giustizia; il confronto, utile e necessario, è fonte di arricchimento reciproco e consente alla Magistratura di rifuggire “dalle chiusure dell’autorefenzialità e del protagonismo”, così accogliendo l’autorevole invito del nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.“