Il Tar del Lazio censura la nomina del magistrato preferito al Procuratore Capo di Messina ed a Sergio Lari. Lo Voi per il momento resta al suo posto: anche in caso di conferma in secondo grado, l'ultima parola spetterebbe comunque al Csm, al quale tornerebbero gli atti.
La contestata nomina di Francesco Lo Voi a Procuratore di Palermo è stata annullata. Il Tar del Lazio ha accolto i ricorsi presentati dai Procuratori di Caltanissetta Sergio Lari e quello di Messina Guido Lo Forte, condannando inoltre il Csm al pagamento delle spese di giudizio per 3 mila euro.
In sostanza per il Tar la prevalenza del nome di Lo Voi sugli altri due non sarebbe “in linea con la valutazione dei parametri che attestano l’attitudine dei candidati a ricoprire il ruolo apicale di una Procura”.
Da subito il nome di Lo Voi aveva destato perplessità perché si trattata, sulla carta, del meno “titolato”. Per di più era arrivata poco dopo la polemica a distanza suscitata dall’affair Quirinale, quasi che a stoppare le aspirazioni di Lo Forte in particolare fosse il Presidente della Repubblica.
Per i giudici amministrativi il Csm aveva “l’onere della motivazione rafforzata” riguardo la scelta di Lo Voi a capo della Procura di Palermo, mente la “delibera di nomina non supera il vaglio di legittimità apparendo la motivazione del giudizio di prevalenza non coerente rispetto agli indici di valutazione del parametro attitudinale”.
La sentenza del Tar fa leva sul procedimento di individuazione del magistrato cui affidare l’incarico di Procuratore della Repubblica, che stabilisce che per il conferimento di questo tipo d’incarichi assumono rilevanza il parametro delle ‘attitudini’ e quello del ‘merito’.
I ricorsi di Lo Forte e Lari riguardavano soprattutto le censure con riferimento all’apprezzamento effettuato dal Csm riguardo alle pregresse esperienze dei magistrati concorrenti.
“Non si tratta di effettuare un confronto astratto fra i diversi profili – scrivono i giudici – quanto di verificare se l’apprezzamento concretamente operato dal Csm possa considerarsi espressione dell’applicazione corretta dei criteri”.
“La sentenza del tar del Lazio che annulla la nomina del Procuratore di Palermo è una sentenza provvisoria che non alcun effetto immediato” ha commentato il Procuratore aggiunto di Palermo, Leonardo Agueci. “La nomina di Lo Voi è ancora efficace – dice – e anche se diventasse definitiva, la pratica tornerebbe al Csm che procederebbe a una nuova valutazione. Finché non c’e una nomina diversa la titolarità dell’ufficio rimane. Sul piano della gestione dell’ufficio non cambia nulla perché sono decisioni che non sono definitive. Finché non c’è una sentenza definitiva, la nomina rimane ancora efficace, questa è solo la pronuncia di prima grado, suscettibile di impugnazione e sul piano degli effetti procedurali non cambia nulla”.