Bisogna cablare la linea telefonica e tinteggiare i locali. Sarà invece l’Unione dei Comuni a farsi carico delle somme necessarie per il personale e la gestione. Il giudice sarà pagato dal Ministero

Da quando l’ufficio del Giudice di pace di Alì Terme era stato accorpato a quello di Messina, il sindaco, Giuseppe Marino, non era più in possesso delle chiavi. Ciò ha determinato il ritardo dei lavori necessari per la riapertura dello stesso ufficio dopo l’ok del Tribunale di Messina. Bisogna cablare la linea telefonica e tinteggiare i locali. Gli interventi saranno pianificati nei prossimi giorni con un incaricato del Tribunale. L’ufficio del Giudice di Pace di Alì Terme, l’unico nella riviera jonica messinese, sarà riaperto dal 2 gennaio 2017.

A comunicarlo è stato il presidente dell’Unione delle Valli Joniche dei Peloritani, Fabio Di Cara, il quale si era prodigato per giungere all'importante risultato ed è stato ricevuto in Tribunale, nei giorni scorsi, per definire i particolari della riapertura dell’Ufficio. Per il quale, va sottolineato, non sarà versata alcuna somma per l'affitto essendo lo stabile di proprietà dello Stato. Sarà invece l’Unione dei Comuni a farsi carico delle somme necessarie per il personale e la gestione. Ogni singolo paese membro dell’ente sovra comunale verserà una quota annua di 1300 euro più 0,869 euro per ogni abitante. Il giudice sarà pagato dal Ministero. I dipendenti negli uffici di via Francesco Crispi saranno in tutto tre ed hanno già partecipato ad un corso di formazione. Una vittoria per il territorio, che potrà contare su un importante servizio, destinato ad alleviare tanti disagi a numerosi utenti altrimenti costretti a recarsi a Messina. Peraltro in uffici sovraccarichi di lavoro.

Carmelo Caspanello