MessinaServizi, futuro incerto ma pronti 5,5 milioni per la differenziata

MessinaServizi, futuro incerto ma pronti 5,5 milioni per la differenziata

Francesca Stornante

MessinaServizi, futuro incerto ma pronti 5,5 milioni per la differenziata

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martedì 08 Gennaio 2019 - 07:17
gl investimenti

Nel piano finanziario della Tari 2019 ci sono anche gli investimenti che MessinaServizi ha deciso di fare per raggiungere il 65% di differenziata.

Da un lato c’è un sindaco che ha annunciato per giorno 10 gennaio la delibera di messa in liquidazione di MessinaServizi Bene Comune, perché questa è la strada che l’amministrazione ha deciso di seguire dopo il fallimento di Messinambiente, cogliendo al volo l’obbligo dettato dalla Legge Madia, visto che comunque liquidare la nuova società dei rifiuti era un progetto che De Luca aveva sin dai suoi primissimi giorni a Palazzo Zanca. Dall’altro lato però c’è un consiglio comunale che vuole vederci chiaro: nei giorni scorsi dodici consiglieri avevano firmato una richiesta di consiglio straordinario per chiedere al presidente Claudio Cardile di convocare una seduta prima di questo fatidico 10 gennaio per capire effettivamente come stanno le cose, vagliare tutte le ipotesi, analizzare i numeri prima di mettere in liquidazione un’altra società quasi alla cieca praticamente. La richiesta è stata accolta, è stato deciso ieri durante la riunione dei capigruppo, il consiglio comunale straordinario sarà convocato proprio per giovedì 10 nel pomeriggio.

E poi c’è lei, la protagonista: MessinaServizi. Una società che comunque deve continuare a garantire i servizi e che sta operando come se nulla fosse. Si programmano gli interventi per la differenziata, gli investimenti, le riorganizzazioni del personale. A indicare la strada tracciata dalla MessinaServizi post-Iacomelli c’è un piano industriale e soprattutto un piano finanziarioche ieri è tornato ancora una volta al centro del confronto con le organizzazioni sindacali, il presidente di MessinaServizi Pippo Lombardo e l’assessore Dafne Musolino. La luce maestra è l’obiettivo del 65% di differenziata nel mese di luglio, un obiettivo ambizioso, considerato che ad oggi la differenziata continua ad attestare non molto oltre il 20%. Ma la MessinaServizi di Pippo Lombardo ci crede e per questo ha annunciato che domani saranno pronte le gare d’appalto per il noleggio e l’acquisto di mezzi e attrezzature che servono per potenziare la differenziata e allargare la raccolta porta a porta in tutta la città.

La scelta è di noleggiare i mezzi e di acquistare le attrezzature. Per questo si spenderanno 2,5 milioni di noleggio dei mezzi in due anni e 4,4 milioni per comprare invece le attrezzature di cui la società ha bisogno, come i kit per la differenziata. Noleggio “full service” dei mezzi per un’ottimizzazione dei fattori produttivi che, secondo la governance aziendale, abbatte i costi di manutenzione vera criticità dell’attuale sistema. Se tutto andrà bene e non ci saranno ricorsi, la previsione è che le gare si possano concludere entro 150 giorni, ciò significa che mezzi e attrezzature non arriveranno prima di giugno. Ed è per questo che l’obiettivo del 65% a luglio si fa ancora più ambizioso.

Tra gli investimenti si prevede anche la realizzazione di due nuovi centri di raccolta. Costo stimato: 164 mila euro. In questo caso la previsione è di chiudere le procedure entro luglio, anche se su questo fronte ancora non c’è nessuna gara. Lo stesso per un altro investimento che MessinaServizi prepara per il 2019: realizzare nuovi centri di manutenzione, parcheggio e deposito. Uno sguardo inevitabile anche alla piattaforma di Pace: in questo caso si prevede di spendere 180 mila euro per implementare l’impianto con alcune migliorie da fare sempre entro il prossimo luglio.

In totale si conta di investire 5,5 milioni di euro per questo 2019 per fare il salto nella differenziata. E se tutto andrà bene altri 3,3 milioni sono stati previsti come premio per i lavoratori (VEDI QUI). Sono questi gli altri numeri del piano finanziario che starà alla base della Tari. E siccome saranno i cittadini a pagare adesso si attendono le nuove tariffe. I numeri sono chiari. Il piano finanziario del 2019 costa 2 milioni in più rispetto allo scorso anno. Bisognerà vedere se è cresciuta anche la platea dei contribuenti per capire se questi aumenti peseranno sulle tasche dei messinesi.

Francesca Stornante

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  1. 3,3 milioni per premiare qualcuno per svolgere il proprio servizio ordinario. I soldi andrebbero impegnati in altro modo. Andrebbe creato un servizio serio di vigilanza video e che impedisca il conferimento non a norma. Andrebbero utilizzati per il controllo capillare del contenuto dei sacchetti, perché vengano multati coloro i quali non differenziano correttamente, altrimenti finirà come in zona Faro dove la differenziata è puntualmente disattesa, cosa che per altro finisce per complicare la raccolta. Serve un sistema di controlli capillare e continuo, non quella sciocchezza delle guardie ambientali. Con 3,3 milioni si potrebbe fare moltissimo.

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