Gli "Affari di famiglia" a Mojo Alcantara, l'Accusa vuole 7 condanne

Gli “Affari di famiglia” a Mojo Alcantara, l’Accusa vuole 7 condanne

Alessandra Serio

Gli “Affari di famiglia” a Mojo Alcantara, l’Accusa vuole 7 condanne

mercoledì 19 Giugno 2024 - 11:50

A luglio la sentenza sull'ombra dei Laudani nei lavori nel Comune sciolto per mafia nel 2022

Messina – Si avvicina la sentenza per gli imputati del processo Affari di Famiglia, l’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia e la Guardia di Finanza di Messina sulla gestione di alcuni appalti tra Mojo Alcantara e Malvagna, sfociata nella sospensione del sindaco di Mojo, Bruno Pennisi, nella primavera del 2022, poi lo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose. E’ il 9 luglio prossimo la data fissata per il verdetto del Tribunale.

Intanto la parola è andata all’Accusa, che ha chiesto ai giudici di condannare tutti gli imputati. Ecco le richieste dei pubblici ministeri Liliana Todaro e Antonella Fradà, arrivate alla fine di un dibattimento che ha riservato molti colpi di scena. Lo scontro tra Procura e difensori, in particolare, si è fatto aspro sulla consistenza delle accuse di infiltrazioni della mafia catanese, adombrate dagli inquirenti.

Le richieste di condanna

Bruno Pennisi
Bruno Pennisi

L’Accusa ha chiesto la condanna a 10 anni e mezzo di reclusione per l’ex primo cittadino Bruno Pennisi, 9 anni di reclusione per Antonio D’Amico, 6 anni per Santo Rosario Ferraro, 12 anni per Luca Giuseppe Orlando, 13 anni per Carmelo Pennisi, 8 anni e mezzo per Giuseppe Pennisi, infine 7 anni e 3 mesi per Clelia Pennisi. Adesso la parola passa ai difensori, gli avvocati Nunzio Rosso, Franco Rosso, Antonio Pillera, Vittorio Basile, Giancarlo Padiglione, Salvatore Pagano, Francesco Strano Tagliareni, Carlotta La Spina, Giovanni Spada e Giuseppe Testa.

Le infiltrazioni mafiose a Mojo e Malvagna

Al processo ha deposto il pentito Carmelo Porto, che ha confermato che il clan catanese Laudani gestiva i lavori e i cantieri nella zona jonica del messinese. La Procura ha poi incluso nel fascicolo processuale anche le novità rivelate dall’inchiesta catanese “Terra bruciata”. Nell’indagine sulla famiglia mafiosa dei Laudani infatti, secondo l’Accusa, ci sono intercettazioni che testimoniano chiaramente gli interessi di quel clan nell’area dell’Alcantara.

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