Gli anni messinesi di Rocco Morabito, dall'Università ai legami con i barcellonesi

Gli anni messinesi di Rocco Morabito, dall’Università ai legami con i barcellonesi

Alessandra Serio

Gli anni messinesi di Rocco Morabito, dall’Università ai legami con i barcellonesi

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mercoledì 26 Maggio 2021 - 07:28

Studente universitario a Messina negli anni '90, Rocco Morabito fu accusato di aver minacciato un prof e arrestato per estorsione.

Il primo vero guaio con la giustizia Rocco Morabito se l’è procurato a Messina. Qui alla fine degli anni ’80 figura tra gli iscritti all’Università e nell’88 insieme ad altri due conterranei viene arrestato per minacce ad un docente del Magistero. I due vengono condannati ad un anno, il nipote del potente boss Tiradrittu viene invece assolto per mancanza di prove.

Proprio quello ai danni del professore Nicosia costituisce il primo di una lunga escalation di minacce, agguati e gambizzazioni ai danni di docenti universitari culminate nel 1998 con l’omicidio del professor Matteo Bottari.

Sulla carta, il più potente narcobroker del mondo e Messina si incrociano proprio su due vicende processuali e poco più. Oltre all’episodio del Magistero, nel ’93 Rocco venne arrestato e condannato a due anni per estorsione ai danni della  Sir srl, la società della locride che per anni ha avuto l’appalto delle mense universitarie. Dietro, però, c’è di più.

Negli ambienti universitari di allora non è ricordato chiaramente: non era tra i fuori sede residenti in case in affitto cittadine né alla casa dello Studente, non bazzicava il numeroso drappello dei fuori sede di Medicina, dove vi era la principale “colonia” di calabresi e i più attivi gruppi che facevano politica studentesca. Era annoverato, invece, nella seconda e poco meno numerosa “colonia” del Magistero, dove le associazioni universitarie erano più che altro “sinistrorse” o legate al mondo della goliardia.

I suoi interessi, però, non erano né politici né tanto meno culturali.

Le informative degli investigatori raccontano infatti cosa ci fu dietro quei due incartamenti giudiziari: Rocco era uno dei rappresentanti degli interessi dei Morabito in Sicilia negli anni in cui gli africoti gestivano la vita universitaria, dagli appalti agli esami comprati appoggiando la pistola sul tavolo della commissione. Interessi che passarono attraverso una “santa alleanza” con i barcellonesi. Rocco Morabito è infatti annoverato come uno dei protagonisti di un noto vertice, agli inizi degli anni ’90, tra calabresi e barcellonesi per “coprirsi le spalle” a vicenda. In quegli anni gli investigatori trovano tracce di container che trasportano droga pesante sullo Stretto, guidati proprio dai rampolli delle famiglie delle ‘ndrine, assoldati anche come teste di legno nei cda delle società di riferimento dei “colletti bianchi” africoti.

La sua carriera universitaria e il suo soggiorno messinese durarono comunque poco: nel ’89 suo fratello Leo venne ucciso in un agguato mafioso, l’anno dopo lui, appena 23enne, sfugge ad un tentativo di omicidio per il rotto della cuffia. E’ allora che la ‘ndrina di famiglia decide di spedirlo a Milano, ed è da lì che spicca il volo come uno dei più potenti narco trafficanti internazionali di cocaina.

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