A Restruttura 2021 a Torino importante convegno sul Ponte organizzato dall'Istituto Nazionale di Bioarchitettura
“Infrastrutture e Pnrr: il ponte di Messina sì, no, forse…” è il tema di un convegno organizzato sabato dall’Istituto Nazionale di Bioarchitettura in sinergia e con il patrocinio di diversi Ordini e Fondazioni degli Architetti tra Torino, Messina, Padova, Reggio Emilia, Catanzaro e Taranto, a Restruttura 2021 a Torino.
Con la partecipazione di relatori di grande rilievo in presenza della presidente nazionale Inbar, Anna Carulli, anche presidente Fondazione Architetti nel Mediterraneo, che ha guidato i lavori con l’arch. Gio Dardano del Comitato Scientifico Inbar e fondatore della Sezione di Torino, già presidente prestigioso dell’Ordine degli Architetti di Torino negli anni ’80 e ’90, con l’aiuto del giornalista Beppe Rovera, famoso conduttore di “Ambiente Italia” su Rai tre, che da anni segue le vicende ambientali accanto all’Inbar, e che ha condotto e articolato un interessante dialettico dibattito sul tema delle Infrastrutture in Italia e il caso del Ponte sullo stretto di Messina, un progetto tanto ambizioso quanto controverso.
L’avvio dei lavori è stato delineato sui maggiori assi di finanziamento del Pnrr, dal prof. Antonello Pezzini del Comitato Scientifico Inbar, vicepresidente nazionale di Confartigianato e membro di Giunta della Camera di Commercio di Bergamo, dal 1994 Consigliere al Comitato Economico e Sociale Europeo (Cese) a Bruxelles, nominato dal Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, esperto sulle tematiche dell’efficienza energetica.
L’evento è diventato un contenitore di conoscenza multidisciplinare, ed ha acceso un faro sul Pnrr, usando un ponte non ancora realizzato per lanciare un ponte virtuale verso il futuro. Un momento emozionante di riflessione che personalità di rilievo culturale hanno saputo offrire alle Istituzioni e alle nuove generazioni come atto di fiducia e di speranza.
Tra
i relatori molti in Fiera presso la sala Ponti e altri in
collegamento webinar. Per l’Ordine degli Architetti P.P.C. di Messina
era presente la vicepresidente,
l’arch. Clarastella Vicari Aversa, dottore
di Ricerca Europeo in Architettura in Spagna presso l’Università
dei Paesi Baschi di San Sebastián, già professoressa
a Contratto in Progettazione
Architettonica
presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Reggio
Calabria, che ha
ribadito nel suo intervento che “occorrono
scelte concrete per non rallentare o vanificare l’infrastrutturazione
e l’importante processo di crescita dell’intero Paese che
richiede scelte rapide. Non è più tempo di rimandare”; i
professori
Ing. Enzo Siviero, veneziano, già preside della facoltà di
Architettura Iuav
di Venezia, massimo esperto internazionale nella realizzazione di
ponti che ha portato pochi giorni fa
il tema del
Ponte sullo stretto di Messina in
commissione Infrastrutture di Palazzo Madama, dove
ha
attivato l’intergruppo parlamentare al lavoro con emendamenti; e la
prof.ssa
Francesca Moraci in collegamento webinar, urbanista
di fama internazionale, architetta,
professoressa
ordinaria
alla Facoltà di Architettura dell’Università di Reggio Calabria,
che per conto della società “Ponte Stretto di Messina SpA” ha
studiato gli aspetti urbanistici, territoriali e ambientali connessi
alla realizzazione dell’opera, e che ne ha delineato i contenuti e
le strategie; Piero
Carcerano, socio
Inbar
Sezione di Torino, architettto e designer, dotato di una ricca
esperienza nella progettazione automobilistica e di una congeniale
predisposizione verso le tecnologie digitali e le sue applicazioni,
ma anche umanista e imprenditore, ha posto al centro una rivoluzione
culturale e tecnologica, grazie anche alla realtà virtuale; il
prof. Liborio Termini che ha espresso il suo senso critico sulle
azioni ed il sociale nella possibile azione politica di attuazione
sulle infrastrutture, presidente
dell’Istituto di Ricerca Ircdd
Università di Torino, già docente di Storia e Critica del Cinema
all’Università di Torino e Kore di Enna che ha diretto unità di
ricerche presso il Dipartimento Dams,
docente in Università straniere (Inghilterra, Spagna, Islanda,
Francia), già preside
della Facoltà di Lingue all’Università di Torino.
La presidente Carulli ha sottolineato l’importanza del confronto nell’incontro tra gli esperti nazionali: “Da Messina a Torino per far conoscere al di là dello stretto, l’importanza del ponte per lo sviluppo economico e trasportistico di tutta l’Italia verso il canale di Suez e la ricchezza economica del mondo al di là del Mar Mediterraneo di cui Messina è il centro geografico. Oggi in questo dibattito che l’Istituto ha voluto portare all’attenzione di tutti, dopo l’importante incontro che si è tenuto a palazzo Chigi con il prof. Siviero, fautore, e l’intergruppo parlamentare, si è finalmente delineata l’importanza strategica della ricostruzione di una infrastrutturazione fino a oggi sempre più compromessa, alla ideazione e messa in opera di una vera strategia – non tanto dal basso, quanto dall’alto – che non può non essere di natura geopolitica. Il tempo stringe, e l’urgenza è riconnettere il Sud all’Europa, ma anche riconnetterlo, dopo anni di isolamento, con l’Africa e l’Asia. Siamo al centro del Mediterraneo, un’area – come l’Indo-pacifico – ancora cruciale per i destini del mondo e l’Italia che ne è al centro. Il Piano nazionale di ricostruzione e resilienza diventa fondamentale,la complessità delle azioni è quello del compito di renderlo di nuovo centrale, attraversato da merci, uomini e idee.”