Gli ex di Casa Serena e tutti gli atti che dovevano tutelarli: l'Orsa non molla

Gli ex di Casa Serena e tutti gli atti che dovevano tutelarli: l’Orsa non molla

Francesca Stornante

Gli ex di Casa Serena e tutti gli atti che dovevano tutelarli: l’Orsa non molla

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lunedì 08 Aprile 2019 - 09:49

Sono rimasti fuori dalla Messina Social City ma c'erano i presupposti per salvaguardare il loro posto di lavoro

MESSINA – Gli ex lavoratori di Casa Serena non mollano. Non si rassegnano al fatto di essere rimasti tagliati fuori dalle assunzioni dirette nella Messina Social City solo perché loro, nonostante i venti o trent’anni di lavoro nei servizi sociali comunali, al momento della grande infornata non erano più impiegati. Nel 2014 non fu loro la scelta di lasciare Casa Serena per transitare nei servizi finanziati con la Legge 328. Casa Serena aveva bisogno di interventi di messa norma e furono dimezzati ospiti e lavoratori. L’impegno però era ritornare lì. Invece sono passati gli anni, è cambiata l’amministrazione e loro sono rimasti senza occupazione e con poche risposte.

Il protocollo del 2014

In campo c’è anche il sindacato Orsa che ricorda il famoso protocollo d’intesa del 30 luglio 2014 che doveva essere il salvagente per questi operatori dei servizi sociali. I sindacati e l’amministrazione Accorinti avevano firmato un documento che avrebbe dovuto garantire continuità lavorata a tutti coloro i quali erano stati licenziati a seguito della riduzione dei posti letto e del ridimensionamento della struttura di Montepiselli

Purtroppo però quel protocollo è rimasto inattuato, disatteso sia per l’assenza della firma del Dirigente del Settore, sia dalla Cooperativa aggiudicataria in quanto non giuridicamente vincolante, sia perché non recepito nel capitolato.

«Anziani, operatrici e operatori della struttura, anche coloro che sono transitati momentaneamente in altri servizi, hanno vissuto il ridimensionamento con grande dolore, dato che molti di essi hanno lavorato al servizio della Struttura comunale per oltre 25 anni e riponevano fiducia in un Protocollo che, pur con validità giuridica limitata, rappresentava un impegno morale ed etico da parte di un’amministrazione che ha fatto della difesa per i più deboli il proprio vessillo. Solo alcuni dei lavoratori infatti hanno avuto la possibilità di rimanere nella struttura, altri sono stati licenziati e si trovano a tutt’oggi senza lavoro» scrivono Pippo Stella e Mariano Massaro.

Marzo 2018

Nel marzo del 2018 addirittura, sempre la vecchia amministrazione Accorinti aveva esitato un atto d’indirizzo nel quale veniva deliberato il mantenimento dei livelli occupazionali e di procedere alle assunzioni in caso di sostituzione di personale per qualsiasi motivo, con il personale già impegnato nel servizio di Assistenza Domiciliare Anziani Distretto socio sanitario D26, riferendosi ai lavoratori fuoriusciti da Casa Serena.

Agosto 2018

Poi il 2 agosto scorso anche l’amministrazione De Luca esitò una delibera di giunta che prevedeva la tutela per i lavoratori fuoriusciti da Casa Serena e impiegati nella 328. Quel provvedimento dava priorità, anche in caso di proroghe dei servizi, a questi lavoratori, tanto che il 1 novembre scorso due ex operatrici di Casa Serena sono state assunte nella struttura attingendo dal bacino della lista deli esuberi.

La delibera prevede, tra l’altro, l’impegno per l’Ente aggiudicatario della nuova gara d’appalto per l’affidamento della struttura, in caso di cessazione nel corso dell’appalto del rapporto lavorativo, per qualsiasi motivo, di procedere prioritariamente alla relativa assunzione, nel rispetto dei profili professionali necessari, attingendo tra gli operatori insiti nella graduatoria di riferimento.

E la Messina Social City?

Ma questo, secondo l’Orsa, doveva essere anche rispetto al passaggio ad altra società non limitatamente a Casa serena. Quindi attraverso questo percorso neanche la Messina Social City poteva essere esclusa per tale volontà. E invece questo gruppo di lavoratori non è stato assunto nella nuova azienda comunale.

Il Sindacato Orsa non molla, va avanti in questo percorso che fino ad oggi è stato molto doloroso e che continuerebbe ad esserlo qualora non si facesse luce anche sul potenziale aumento di recettività della struttura comunale per anziani.

I lavori di adeguamento sono stati regolarmente conclusi con il conseguimento dei collaudi statici e l’emissione del certificato di regolare esecuzione da parte della Direzione dei Lavori. Sono state realizzate le scale di sicurezza esterne, la nuova centrale termica a gas, sono stati installati l’impianto montalettighe e quello di rilevazione allarme, sono state collocate le porte tagliafuoco.

Quindi oggi Casa Serena è totalmente a norma e risponde a tutte le prescrizioni che erano state date. Il sindacato Orsa invita l’Amministrazione Comunale a pubblicare il bando per 45 posti disponibili, la carta servizi e il regolamento di Casa Serena.

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