Chiesta la prescrizione dell'accusa di mafia per Rosario Pio Cattafi, il legale di Barcellona condannato a Messina come "colletto bianco" eccellente dei clan
L’accusa di mafia per Rosario Pio Cattafi è prescritta. Così la procura generale di Reggio Calabria, che ha chiesto alla corte d’appello di “mandare in soffitta” l’accusa più grave per l’avvocato di Barcellona pozzo di Gotto. Resta in piedi l’accusa di calunnia nei confronti dell’avvocato Fabio Repici e dell’ex boss pentito Melo Bisognano, per cui il PG Giuseppe Adornato ha chiesto di rideterminare la condanna a a 3 anni di reclusione.
La svolta nel processo è arrivata oggi oltre Stretto, dove si sta celebrando il processo d’appello bis a Cattafi, considerato dagli inquirenti messinesi l’uomo cerniera tra la mafia di Barcellona e le istituzioni. Coinvolto nell’operazione Gotha3, il legale era stato condannato a 12 anni in primo grado, ridotti a 7 anni in appello perché per i giudici di secondo grado messinesi era provata la sua mafiosità soltanto fino al 2000.
A marzo 2017 la Corte di Cassazione ha però censurato quel verdetto e chiesto un nuovo processo d’appello, rinviando il fascicolo ai giudici di Reggio Calabria. Oggi, qui, l’Accusa ha chiesto la prescrizione della contestazione di mafiosità per Cattafi. Si torna in aula il prossimo 20 gennaio per la sentenza. Cattafi è difeso dall’avvocato Salvatore Silvestro.