Riaperto il processo d'appello sui rapporti tra il legale e la mafia di Barcellona
Come aveva indicato la Cassazione, il processo di secondo grado Gotha 3 per l’avvocato Rosario Pio Cattafi sarà rifatto. La Corte d’Appello di Reggio Calabria ha disposto la riapertura del dibattimento per acquisire alcuni elementi, considerati essenziali per andare a giudizio. In particolare la testimonianza del pentito Carmelo D’Amico.
L’ex boss di Cosa Nostra barcellonese sarà ascoltato il prossimo 22 settembre e deporrà proprio sui rapporti tra la famiglia del Longano e l’avvocato coinvolto nella terza tranche della maxi inchiesta antimafia, condannato a 12 anni in primo grado poi a 7 in appello. Condanna questa appunto censurata dalla Suprema Corte, che ha rinviato il fascicolo a Reggio Calabria per rivedere il verdetto.
A chiedere che venisse riaperto il processo erano stati le parti civili, in particolare l’avvocato Fabio Repici, “accusatore” storico di Cattafi, che ha presentato un voluminoso dossier ai giudici, insistendo sulla necessità di ascoltare l’ex boss passato alla collaborazione con la giustizia.
A far “scendere” la condanna da 12 a 7 anni era stata, nel 2015, l’esclusione della mafiosità di Cattafi – difeso dall’avvocato Salvatore Silvestro – rispetto agli ultimi anni: secondo i giudici d’appello, cioè, le prove contro il legale, sui suoi rapporti con la mafia, c’erano fino al 2000, non per il periodo successivo.