Otto persone sono state raggiunte da informazione di garanzia e da avviso di chiusura delle indagini per usura ed estorsione nell'ambito dell'operazione Gran Bazar. Gli arresti scattarono il 19 dicembre scorso dopo la denuncia presentata da un direttore di banca che aveva subito pesanti minacce ed intimidazioni.
Otto informazioni di garanzia e contestuali avvisi di chiusura delle indagini sono stati firmati dal sostituto procuratore della Dda Vito Di Giorgio e della Procura ordinaria Anna Maria Arena. I provvedimenti hanno raggiunto altrettante persone che furono arrestate il 19 dicembre scorso dalla Squadra Mobile e dalla Sezione di P.G della Polizia nell’operazione antiusura ed antiestorsione denominata “Gran Bazar”.
Le indagini scattano nel 2009, con precisione nel mese di maggio quando il direttore della Banca Agricola Popolare di Ragusa si reca dalla Polizia di Stato per denunciare di essere stato vittima di minacce anonime trovate nella buca delle lettere, culminate nell’incendio della sua auto. Dalle indagini si scopre che lo stesso direttore nei mesi precedenti le intimidazioni aveva messo fine a un vorticoso giro di assegni per quasi 500mila euro al mese messo in piedi da quattro imprenditori. Assegni da 10/15mila euro ciascuno che passavano di azienda in azienda. Una sequela che però non è passata inosservata al direttore della Banca Agricola Popolare di Ragusa. Dopo la sua denuncia, le immediati indagini avviate dalla Polizia di Stato, Squadra Mobile e Sezione di P.G., hanno permesso di scoprire che gli stessi imprenditori non avendo più la possibilità di ottenere credito dalle banche si erano rivolti a degli strozzini. Per questa vicenda nel dicembre scorso finirono agli arresti le stesse otto persone che oggi sono state raggiunte dall’avviso di chiusura delle indagini. Si tratta di Giuseppe Mazzù, 54 anni, ex agente penitenziario in pensione, Giuseppe Ilacqua, 59 anni, magazziniere dell’Acr Messina, Nicola Tavilla 47 anni, Domenico Trentin, 35 anni, Salvatore La Camera, 37 anni, Tindaro Patti, 38 anni, Giuseppe Camarda, 40 anni, e Carmelo Vito Foti, 45 anni.