Nonostante fosse ristretto ai domiciliari continuava a spacciare protetto da telecamere di sicurezza che aveva installato e grazie alla quali “sorvegliava” sia l’ingresso pedonale dello stabile che l’ingresso delle auto, potendo così prevenire ogni visita “indesiderata”.
Aveva dotato la sua abitazione di una cornice di sicurezza in modo da prevenire visite indesiderate. Il ventitreenne Michele Fusco nonostante si trovasse ai domiciliari aveva installato un sistema di videosorveglianza esterna che gli consentiva di monitorare sia l’ingresso pedonale dello stabile che l’ingresso delle auto. Proprio servendosi di queste telecamere Fusco nel tardo pomeriggio di ieri ha anticipato i carabinieri del nucleo radiomobile che sono andati a bussare alla sua porta. Il ventitreenne si è fatto trovare dai militari sull’uscio di casa, quasi ad impedirne l’accesso all’interno. Per niente ingannati dallo stratagemma, gli uomini del Radiomobile hanno così deciso di eseguire un accurato controllo dell’abitazione, e hanno trovato sopra una credenza in cucina, oltre 40 grammi di marijuana, avvolti in una vecchia confezione di caffè, oltre a tutto l’occorrente per il confezionamento della droga. Sempre sulla stessa credenza, i carabinieri hanno infatti trovato e sequestrato anche due bilancini elettronici, un paio di forbici e due congegni trita-erba, che i militari sospettano servissero a Fusco per proseguire nell’attività di spaccio nonostante si trovasse ristretto ai domiciliari. Attività garantita anche dall’impianto di videosorveglianza composto da due telecamere, dalle quali, attraverso un televisore che all’occorrenza fungeva da monitor, trovato sempre nell’abitazione, Fusco “sorvegliava” gli accessi. Dall’esame accurato dei collegamenti relativi all’impianto di videosorveglianza, è poi emerso che il ventitreenne aveva effettuato un allaccio abusivo dell’intero appartamento alla rete elettrica. Fusco, oltre alla detenzione ai fini di spaccio è stato denunciato insieme alla sua convivente per furto aggravato di energia elettrica, in concorso.
se invece stava in carcere non era costa giusta???
E’ assurdo arrestare la gente per 40gg di marijuana! Si faccia la sgnalazione e si condanni a pagare una multa salatissima, così rimane il deterrente e la società non è costretta a pagare per mantenere in carcere gente che ha commesso reati minori (e che di fatto, in molti casi, col primo ingresso in carcere prende il “diploma” per proseguire una carriera criminale compiendo reati ben più gravi!).
Le droghe “leggere” vanno legalizzate così si evitano che i proventi vadano alla criminalità e si controlla meglio la qualità del prodotto… Purtroppo se è un vizio molto diffuso non è con il proibizionismo o l’inasprimento delle pene che le persone faranno meno uso di tali droghe… Il passato “docet”
40 grammi di erba e un paio di forbici,arrestato!bossi family rubano milioni di euro…ma in che mondo viviamo???
esatto nn ce piu mondo!!! xke nn vanno alla ricerca di altro