Il sindaco di Lipari, Marco Giorgianni, ha spiegato che non si tratta di un problema economico ma che è necessario indicare un percorso giuridico che possa consentire l’utilizzo dei lavoratori presso il Comune. La Fp Cgil si appella alla vice prefetto per mediare con la Regione
35 famiglie rimaste da tre mesi senza alcun mezzo di sussistenza. E dire che sono trascorsi sei anni da quando sono state chiuse le cave in cui si estraeva e si lavorava la pietra bianca, per consentire la dichiarazione di patrimonio dell’Umanità Unesco per le isole Eolie.
I lavoratori risultano sospesi dal rapporto lavorativo con il Comune di Lipari e né la Regione né lo Stato hanno trovato una soluzione per loro, dopo l’impugnativa da parte del commissario dello Stato dell’art. 47 comma 15 della finanziaria regionale. Questo l’argomento al centro del dibattito di una riunione che si è svolta ieri in prefettura, presieduta dal capo di Gabinetto, Adele Maio, e dal vice prefetto, Caterina Minutoli, alla quale hanno preso parte il sindaco di Lipari, Marco Giorgianni, i sindacalisti Clara Crocè e Francesco Fucile, della Fp Cgil, e una delegazione di lavoratori.
“Stigmatizziamo l’assenza dei rappresentanti della Regione e non possiamo fare a meno di sottolineare l’incapacità politica di chi ci governa a risolvere una vertenza e a dare seguito agli impegni assunti in sede internazionale nei confronti dei lavoratori – dichiarano Clara Crocè e Francesco Fucile – . Una vertenza partita male dall’inizio attraverso un progetto obiettivo che ha consentito l’utilizzo dei lavoratori in nero, senza nessuna copertura contributiva. Oggi, questi lavoratori sono invisibili: non sono né Lsu, né dipendenti. Non hanno mai instaurato un rapporto di lavoro con il Comune di Lipari e per questo motivo non hanno diritto alla disoccupazione ma neanche titolo a un percorso di stabilizzazione”.
Una situazione paradossale che sta mettendo in ginocchio una intera comunità. “La vertenza non può essere sottovalutata – afferma il sindaco Marco Giorgianni -. Il Comune di Lipari che conta 12 mila abitanti improvvisamente non può utilizzare 35 lavoratori che svolgono per conto del Comune importanti servizi. Non è un problema di risorse economiche, considerato che il finanziamento concesso attualmente, attraverso la riserva del fondo delle Autonomie Locali è pari a 800mila euro, mentre l’attuale fabbisogno necessario alla copertura retributiva comprensiva degli oneri accessori per tutti i lavoratori è pari a 981mila euro, ma è necessario indicare un percorso giuridico che possa consentire l’utilizzo degli stessi presso il Comune”.
La Fp Cgil ha chiesto alla vice prefetto di svolgere un ruolo di intermediazione nei confronti del presidente della Regione, Rosario Crocetta , affinché quest’ultimo possa convocare un tavolo tecnico per definire la vertenza.
I lavoratori da domani daranno vita a manifestazioni di protesta presso il Comune di Lipari. “Non escludiamo – concludono Crocè e Fucile– di portare il caso dei lavoratori davanti alla Corte europea e di chiedere i danni alla Regione e al governo Nazionale”.