Il gruppo di minoranza ha richiesto la convocazione in seduta urgente del consiglio comunale per richiedere lo stato di calamità naturale, visto che ad oggi non risulta nell'albo pretorio che la giunta abbia deliberato in proposito
Il centro di Fiumedinisi è stato tra i più colpiti dalla grandinata che l’11 ottobre scorso si è abbattuta sulla provincia jonica. Secondo i primi riscontri, sembra sia il comune con i maggiori danni.
Il gruppo di minoranza ha richiesto la convocazione del consiglio comunale in seduta urgente con il seguente oggetto: “Richiesta stato di calamità naturale nei modi e nei termini previsti per legge e provvedimenti straordinari a sostegno dei cittadini e delle aziende agricole colpite dalla forte e violenta grandinata abbattutasi sul territorio comunale di Fiumedinisi venerdì 11 ottobre 2013. Direttiva da dare ai cittadini per la richiesta contributi danni subiti”.
L’opposizione rimarca l’urgenza di attivare l’istruttoria per il risarcimento danni e per ricevere gli aiuti regionali e nazionali e della comunità europea, “soprattutto per i danni subiti nei fabbricati, nei terreni agricoli, alle colture e nei beni mobili e beni mobili registrati”.
Molti fabbricati sarebbero inagibili, diverse abitazioni danneggiate, e la grandinata ha messo in ginocchio le aziende agricole locali colpendo i terreni nel pieno della produzione. Tutto senza considerare i danni alle automobili.
L’amministrazione comunale ha avvìato il censimento danni e palesato l’intenzione di richiedere lo stato di calamità naturale ma, si legge nella nota del gruppo di minoranza, “purtroppo, a tutt’oggi non risulta dall’albo pretorio alcuna delibera di giunta municipale di questo Comune per la richiesta dello stato di calamità naturale, al fine di ottenere eventuale erogazioni di fondi straordinari per i danni subiti da parte dei privati e dall’Amministrazione pubblica” e inoltre “non è stato effettuato un sopralluogo da parte della protezione civile Regionale e di conseguenza non esiste ancora un’istruttoria da parte della Regione Siciliana al fine di dichiarare lo stato di calamità naturale”.
I consiglieri di minoranza chiedono dunque che si convochi il consiglio comunale “per comprendere quali siano le iniziative che l’Amministrazione attiva intende adottare per venire incontro ai numerosi cittadini che hanno subito danni dall’evento calamitoso”.
CITTADINANZATTIVA – Coordinamento Provinciale dei Procuratori dei Cittadini , risponde alle richieste pervenute, sull’iter da seguire per denunciare i danni della violenta grandinata del 11 ottobre 2013. I Cittadini che hanno subito danni alle coltivazioni agricole, alle case di abitazione, alle autovetture di proprietà ed ad altri beni mobili registrati devono comunicarlo formalmente con apposita istanza al Comune di residenza, richiedendo l’accertamento e la quantificazione, anche economica, del danno subito. La istanza deve essere accompagnata dai seguenti documenti: 1) dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà contenente:
• l’indicazione della contrada in cui ricade il terreno di proprietà, la coltura danneggiata, l’indirizzo dell’immobile danneggiato o l’ubicazione del bene mobile registrato nel momento del danno• la descrizione del tipo di danno subito• la quantificazione del danno• 2) fotocopia documento di riconoscimento in corso di validità 3) relazione descrittiva del danno subito 4) preventivo di spesa complessiva o fatture delle spese sostenute per la riparazione, sostituzione o ricostruzione dei beni danneggiati o distrutti 5) documentazione fotografica 6) ogni altra documentazione utile per la valutazione del danno. Il Comune, intanto, deve procedere, con delibera consiliare, alla richiesta di dichiarazione dello stato di esistenza di eccezionale calamità naturale, verificatasi il giorno 11 ottobre 2013 ed alla richiesta di concessione delle provvidenze di cui alla legge 14.02.1992 n. 185. La richiesta va fatta alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministero dell’Interno, Al Capo Dipartimento della Protezione Civile, alla Presidenza della Regione Siciliana, al Comitato Regionale di Protezione Civile, alla Prefettura di Messina