Nel 100° anniversario del conferimento della medaglia di bronzo al valor militare
GRANITI – Cerimonia commemorativa questa mattina a Graniti per celebrare il 100° anniversario del conferimento della medaglia di bronzo al valor militare al carabiniere Sebastiano Pagano, a cui è intitolata la caserma della locale stazione carabinieri. A distanza di 100 anni dal conferimento dell’onorificenza, l’Arma dei Carabinieri e l’Associazione Nazionale Carabinieri – Sezione di Gaggi, intitolata anch’essa al decorato, hanno voluto ricordare solennemente questo eroe, assieme ai familiari, alla cittadinanza e agli alunni della scuola secondaria di primo grado, che hanno fatto alcuni interventi sulla legalità e poi hanno visitato la caserma di Graniti.
Per l’occasione è stata deposta una corona d’alloro sulla tomba di Sebastiano Pagano. A seguire è stata celebrata una Santa Messa nella chiesa di San Sebastiano Martire, al termine della quale, dopo gli interventi dei familiari e del sindaco di Graniti, il comandante provinciale dei Carabinieri di Messina, colonnello Marco Carletti, ha tenuto un breve intervento commemorativo al fine di rinnovare la memoria nella collettività.
La storia di Sebastiano Pagano
Il carabiniere Sebastiano Pagano nacque a Graniti il 27 gennaio del 1900, da una famiglia di agricoltori. Il giovane Sebastiano lavorava nei campi, aiutando i familiari. Appena 17enne si arruolò nel Corpo dei Carabinieri Reali, venendo destinato alle squadriglie in servizio in Sicilia per la lotta al banditismo. Gli ultimi anni della sua carriera li prestò nella squadriglia di Calascibetta, quando nel 1922, a seguito dell’azione repressiva messa in campo dai carabinieri, vennero arrestati gli autori di otto gravi rapine, volte ad asportare capi di bestiame, di cui una culminata con un omicidio. Fu proprio in un’azione di rastrellamento montano che, nella mattinata del 19 dicembre 1922, due pattuglie dei carabinieri reali, composte da cinque carabinieri ciascuna, comandate dall’appuntato Cosimo Caminiti e dall’appuntato Giuseppe Giuseppe, si recarono in una masseria di Calascibetta, in contrada Mandrepiane, per arrestare due mezzadri responsabili di rapina. Non trovati nella masseria, i militari si diedero alla ricerca dei rapinatori e, giunti nel canalone denominato “Ficuzza”, scorsero due individui che, accortisi di loro, si diedero alla fuga. Il carabiniere Sebastiano Pagano, rimasto quasi da solo cercò di tagliare la strada ai fuggitivi intimando l’alt, ma questi gli risposero con due colpi di fucile a cui egli rispose con alcune fucilate continuando ad inseguirli. I malfattori continuarono a sparare ed egli rispose al fuoco fino a quando non ne ferì uno che venne catturato dagli altri carabinieri che, sopraggiunti, provvedevano ad arrestare anche l’altro malfattore.
La medaglia di bronzo al valor militare
Per tale eroica azione al giovane carabiniere veniva conferito il grado di appuntato e il Re, su proposta del Ministro Segretario di Stato per gli affari della Guerra, gli conferiva, in data 15 febbraio 1923, la Medaglia di Bronzo al Valor Militare con la seguente motivazione: “In servizio di squadriglia, inseguì arditamente da solo due malfattori e fatto segna da uno di essi a ripetuti dopo di fucile impegnò movimentato conflitto a fuoco riuscendo a ferire mortalmente un ribelle ed a catturare l’altro col concorso di un compagno sopraggiunto”.
La morte e l’intitolazione della caserma
Sebastiano Pagano, a causa del peggiorare del suo stato di salute, conseguenza anche del conflitto a fuoco, morì a Graniti il 10 novembre 1930 e fu sepolto nel cimitero del paese natio. La stazione carabinieri fu intitolata all’appuntato Pagano il 17 febbraio 1976, quando con una solenne cerimonia, presieduta dal capitano Mauro Mar, allora comandante della Compagnia di Taormina, fu scoperta la lapide in marmo. Nell’estate del 2004, a seguito dell’occupazione del nuovo stabile adibito a comando stazione carabinieri di Graniti, la lapide è stata collocata presso l’atrio principale.