Nei giorni scorsi un ragazzo down dodicenne, studente di una scuola del centro di Messina, era stato escluso dalla gita scolaastica a Siracusa. Mancava l'insegnante di sostegno, si era giustificata la preside ma oggi l'Assoutenti ha presentato un esposto alla Procura ed uno al Ministero della Pubblica Istruzione per chiedere che vengano accertate le responsabilità di questa grave discriminazione.
Assoutenti Messina, Associazione di tutela dei Consumatori e degli Utenti, ha presentato un esposto in Procura ed al Ministero della Pubblica Istruzione in relazione alla vicenda del ragazzino dodicenne, affetto dalla sindrome di Down, che nei giorni scorsi è stato escluso dalla gita scolastica.
Una storia dolorosa che purtroppo non è neanche unica nel suo genere. Quella mattina, mentre tutti i compagni erano in gita a Siracusa, il ragazzino si era regolarmente presentato nell’istituto del centro cittadino all’orario previsto per l’inizio delle lezioni. Lo aveva accompagnato il fratello maggiore ma di fronte all’aula completamente vuota chiese spiegazioni. Si sentì rispondere dalla preside che, poiché non era disponibile l’insegnante di sostegno, il ragazzo non poteva recarsi in gita. A parte la grave discriminazione ci si chiede come mai nessuno pensò di avvertire la famiglia per evitare al bambino l’ulteriore umiliazione di arrivare a scuola e non trovare i compagni perché tutti in gita.
Si tratta di un comportamento – scrive “Assoutenti Messina” – che oltre ad essere in contrasto con la normativa nazionale a tutela delle persone con disabilità ed alle linee guida ministeriali relative all’organizzazione delle gite da parte delle scuole, costituisce palese violazione della “Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità” che all’art 30 impone di “garantire che i minori con disabilità possano partecipare, su base di uguaglianza con altri minori, alle attività ludiche, ricreative, agli svaghi ed allo sport, incluse le attività previste dal sistema scolastico”.
Assoutenti Messina vigilerà sulle misure, anche di tipo sanzionatorio, che l’amministrazione assumerà con riferimento a tale grave episodio, nonché per impedire che simili fatti possano in futuro ancora verificarsi a danno dei minori disabili nell’assolvimento del loro obbligo scolastico.
ma come si permettono…o cm lo hanno permesso??? loro hanno + diritto degli altri….indagate e chi ha sbagliato che paghi…
sinceramente spererei che il primo a pagare sia il dirigente scolastico, che come sempre non sarà informato sul caso, appunto per dare un esempio forte agli altri suoi colleghi..
Ormai il danno e’ fatto!
Adesso bisogna colpire chi l’ha provocato il danno, e non farla passare liscia!
Non stendiamo un velo pietoso perché il ragazzo non ha bisogno di questo! Avrebbe bisogno di compagni che gli vogliono bene (ma anche questo non puo’ succedere se noi
adulti non siamo capaci di educare all’affettivita’), che si fanno in quattro per lui o per chiunque altro ne abbia
bisogno. Capire che davanti a scelte come questa, di esclusione, si deve e si puo’ alzare la voce e puntare i piedi, ma forse in questa scuola non si educa nemmeno ad avere una mentalita’ critica e forse ho anche la presunzione di capire il perché!
ecco come “uccidere dentro” un bimbo…la violenza non è solo quella fisica..VERGOGNA ai professori, al preside ed ai genitori degli altri compagni di classe.. AMMESSO CHE RIESCANO A PROVARNE!!