Presentino: «Gli autori di questi atti? Ominicchi stolti e culturalmente impoveriti, vittime della loro insicurezza e che mai saranno uomini liberi»
REGGIO CALABRIA – Intimidazione nei confronti della Redel Energia, guidata dall’imprenditore reggino Umberto Barreca, presidente regionale dei Giovani imprenditori di Confindustria.
Ignoti hanno dato alle fiamme un escavatore dell’impresa che sta eseguendo lavori su una strada cittadina per conto di Enel e un veicolo che si trovava in una strada di campagna a Ionadi, nel Vibonese, al confine con San Costantino Calabro.
«Gli autori di questi atti intimidatori sono ominicchi stolti e culturalmente impoveriti, vittime della loro insicurezza e che mai saranno uomini liberi – si legge tra l’altro in una nota di solidarietà diffusa dal Gruppo Giovani di Confindustria Reggio Calabria, guidato da Salvo Presentino –. Noi siamo dalla parte di chi denuncia, degli imprenditori onesti, che non devono essere abbandonati. Non ci vogliamo piegare a questo cancro, che va a colpire chi ha deciso di fare impresa in questo territorio». Chiesta pertanto «un’azione repressiva da parte dello Stato, non solo a livello giudiziario ma soprattutto a livello culturale, partendo dalle scuole».
Versace: fatto assurdo da stigmatizzare con forza
E parole solidali arrivano da svariati fronti; in primis, quelli istituzionali.
«Piena solidarietà e vicinanza al presidente dei Giovani imprenditori di Unindustria Calabria Umberto Barreca – scrive il sindaco metropolitano facente funzioni Carmelo Versace –. Gli incendi ai mezzi della sua impresa sono un fatto assurdo, da stigmatizzare con forza. La cittadinanza si schieri in maniera determinata a difesa di Umberto e dei tanti imprenditori onesti che ogni giorno lavorano con tante difficoltà in un territorio complesso come il nostro».
Il presidente di Confindustria Vibo: «Atto ignobile»
Similmente, il presidente di Confindustria Vibo Valentia Rocco Colacchio sottolinea la propria «tristezza» nell’avere notizia del «vile attentato perpetrato ai danni della Redel, impresa tra le migliori nel panorama calabrese». E stigmatizza il «grave e ignobile atto, che descrive drammaticamente il clima in cui si trovano a lavorare le imprese del nostro territorio», Colacchio, auspicando a sua volta «che venga fatta piena luce e che si giunga a una rapida conclusione delle indagini da parte delle forze dell’ordine».