Cintura nera IV dan, è oggi Presidente e Direttore Tecnico della Asd Gymnasium Karate Sporting Club.
Grazia Rigolizio fin da bambina è stata sempre attratta dalle arti marziali in generale. Appassionata di Van Damme per la sua eleganza dei movimenti, soprattutto nei calci sferrati, al karate si avvicina all’età di 23 anni, “dopo – spiega – aver praticato 8 anni di danza classica, calcio e ogni altro tipo di sport, ho deciso che fosse quello il momento di mettermi in gioco in uno sport da combattimento, da cui sono stata sempre attratta ma di cui avevo anche il timore perché credevo potesse essere troppo”violento”.
E invece il karate è tutt’altro che violenza: innanzitutto rispetto per se stessi e per gli altri , disciplina, fair play. Viene perciò fin dagli inizi insegnato ai praticanti che la violenza è severamente vietata; le tecniche vanno effettuate col massimo controllo,senza affondare il colpo. Nei bambini è assolutamente vietato toccare l’avversario con una tecnica, perché l’incolumità di sé e dell’altro è la cosa più importante(questo è il significato profondo di sport”
“E’ – afferma – una disciplina completa, simmetrica, adatta a chiunque, sia bambini/e sia adulti, chiunque può praticarla, a qualsiasi età. Aiuta sviluppare autostima nei soggetti più timidi, a scaricare nei soggetti più stressati o più vivaci,a controllare l’aggressività laddove ce ne fosse bisogno. Allo stesso tempo si imparano varie tecniche di autodifesa, e la conoscenza profonda delle proprie capacità e potenzialità infonde sicurezza e aiuta a mantenere un certo autocontrollo, soprattutto in situazioni di pericolo. Per questo è fondamentale che soprattutto le donne si avvicinano a questa disciplina che io insegno:la difesa personale rappresenta non solo il metodo per sapersi difendere, ma un mezzo che ti permette di evitare l’aggressione. Ti insegna a saper leggere situazioni pericolose, a gestire la paura, a sviluppare una mentalità difensiva e, in caso di aggressione, extrema ratio, sarà utile sapere dove e come colpire”.
Il karate oggi è praticato da moltissime bambine e ragazze. “Se nella pratica di questa disciplina non vi è alcuna differenza di genere, purtroppo l’ambiente lavorativo ancora oggi risente della mentalità maschilista. Questo credo che riguardi tutti i campi in cui le donne hanno sempre la necessità di dimostrare di essere al pari con gli uomini, ma, per quanto mi riguarda, la professionalità e le competenze che mi contraddistinguono danno risposta a questo atavico retaggio culturale che va arginato”.
Per Grazia Rigolizio oggi il Karate banalmente, rappresenta la su vita, perché ha fatto della mia passione un lavoro. “Fino ai 23 anni – conclude – il mio percorso di vita era scandito da altri ritmi e obiettivi:la laurea in scienze politiche mi aveva indirizzato verso altre prospettive. Ma da quando ho messo piede sul tatami, da quel giorno, tutta la mia vita è cambiata e da semplice praticante, poi atleta agonista, la mia passione si è spostata verso l’insegnamento.. e così ho conseguito tutte le qualifiche necessarie per diventare insegnante tecnico Fijlkam e mi sono rimessa sui libri, ottenendo anche una seconda laurea in scienze motorie, per poter svolgere al meglio questa professione che mi permette di coniugare così passione e lavoro”.