Green pass falsi? La verità di Cocivera

Green pass falsi? La verità di Cocivera

Alessandra Serio

Green pass falsi? La verità di Cocivera

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giovedì 19 Gennaio 2023 - 17:30

Gli indagati si difendono: tamponi regolarmente effettuati. Al giudice la decisione: revocherà l'obbligo di firma?

MESSINA – I tamponi erano regolarmente effettuati. E’ questa la verità di Giovanni Cocivera, il medico al centro dell’inchiesta della Guardia di Finanza con l’accusa di aver certificato la negatività al covid 19 di persone alle quali non aveva effettuato effettivamente lo screening.

L’ex ginecologo ospedaliero, radiato dalla professione dopo una condanna penale, ha affrontato oggi il primo faccia a faccia col giudice, ovvero l‘interrogatorio di garanzia ed ha scelto di rispondere a tutte le domande del GIP Monica Marino, difendendosi. Cocivera ha difeso la regolarità del suo operato respingendo le accuse, ed ha chiesto formalmente che venga revocato l’obbligo di firma, disposto per lui dal Giudice per le Indagini Preliminari.

La dottoressa Marino deve valutare un’altra analoga richiesta di revoca, presentata dall’avvocato Giuseppe Romeo per conto di un’altra delle tre persone che han l’obbligo di firma, ovvero una operatrice del laboratorio analisi della zona sud che attestava i tamponi di Cocivera.

Anche lei si è difesa, all’interrogatorio di garanzia, sostenendo che il suo ruolo era limitato all’inserimento dei dati trasmessi dal titolare del laboratorio o da Cocivera nel sistema di “certificazione” del green pass. Un ruolo meramente materiale, quindi, totalmente slegato dalla verifica dello screening.

Ha anche chiarito, su specifica domanda, di aver inserito anche positività al covid, nel sistema, non esclusivamente negatività, alcune trasmesse anche dall’ex ginecologo ospedaliero.

Interrogatori conclusi, nella stessa giornata, anche per gli altri due biologi indagati, assistiti dagli avvocati Filippo Di Blasi e Piera Russo. Toccherà ora al giudice Marino decidere se confermare le esigenze cautelari o se la prima versione offerta dai protagonisti “la convince”. L’indagine sul ruolo delle altre persone coinvolte negli accertamenti dei finanzieri, intanto, va avanti. Al vaglio del sostituto procuratore Roberta La Speme c’è la posizione di una quarantina di persone, quelli che si sono rivolti al medico per ottenere il green pass.

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