Lo dicono i lavoratori che parlano di somme che dovrebbero essere nelle casse dell'assessorato ai servizi sociali e che basterebbero per gli interventi di ristrutturazione. I sindacati intanto proclamano lo stato di agitazione, tra dieci giorni scatterà lo sciopero generale.
Un’assemblea infuocata e un’unico obiettivo: salvare Casa Serena. Sono tutti d’accordo: i lavoratori che dopo 24 anni di servizio rischiano di rimanere senza occupazione, gli anziani che in quella struttura hanno trovato una casa e una vera famiglia, i sindacalisti che porteranno avanti la battaglia a tutti i costi. Ieri erano andati a Palazzo Zanca per incontrare Croce, il commissario però non li ha ricevuti e questo ha esasperato ancor di più gli animi. Oggi si sono riuniti tutti insieme durante l’assemblea convocata dai segretari delle funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil. Sindacati e lavoratori chiedono al commissario Croce di fare subito un passo indietro. Anche perché, dicono, non è vero che non ci sono soluzioni per scongiurare la chiusura di Casa Serena. Hanno messo tutto nero su bianco i dipendenti della struttura. In un documento hanno elencato tutti gli interventi di ristrutturazione necessari per mantenere attiva la storica struttura, ma soprattutto sono certi che nelle casse dell’assessorato ai servizi sociali ci sia un tesoretto da 600.000 euro che basterebbe per tutti i lavori che servono a Casa Serena. Somme accantonate già da parecchio tempo, somme che dovevano essere destinate alla struttura e che a questo punto si chiedono che fine abbiano fatto.
Nel dettaglio gli interventi sarebbero così ripartiti: impianto montalettighe importo totale 126.732,65 euro; scale di emergenza importo totale 147.387,76 euro; adeguamento impianto elettrico importo totale 134.932,93 euro; lavori per compartimentazione antincendio importo totale 211.958,77. Poi ci sono interventi per 85.600 euro per gruppo pompe, porte tagliafuoco e centralina segnalazione allarme già appaltati ma mai iniziati che potrebbero iniziare già nelle prossime settimane. A fornire numeri e dati Antonio Rodio, uno dei dipendenti di Casa Serena, che si appella al commissario Croce ma soprattutto ai dirigenti di Palazzo Zanca affinché venga fatta chiarezza su queste cifre.
Intanto anche oggi grande fermento a Casa Serena. I sindacati sono sul piede di guerra. Clara Crocè, segretaria della Fp Cgil chiede al commissario Croce di non fare il ragioniere e di non badare solo ai numeri perché Messina non ha bisogno di questa macelleria sociale che si sta abbattendo solo sulle fasce più deboli. “Piuttosto si rimbocchi le maniche e cerchi di recuperare le somme necessarie per non chiudere questa struttura e non creare nuovi drammi sociali e occupazionali”. L’assemblea di oggi è servita anche per decidere in che modo continuare la battaglia. “Abbiamo già proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori e chiesto un incontro al Prefetto Trotta”, spiega Rosario Cristaldi della Fp Cisl, “se entro dieci giorni non avremo risposte scatterà lo sciopero generale”.
Un appello inoltre i dipendenti lo rivolgono al preside della Facoltà di Psicologia dell’Università di Messina: “i nostri anziani sono stati sconvolti da quanto sta accadendo, abbiamo bisogno di un supporto psicologico per sostenerli”. Anche oggi erano fortemente scossi, preoccupati, chiedono aiuto perché quella è la loro casa. (Francesca Stornante)
croce non esagerare..a tutto c’e un limite.
Sono tempi molto tristi i nostri. I rappresentanti politici e commissari straordinari dovrebbero risolvere i problemi della società e non crearli.
La scuola è fatiscente: la chiudo! Casa Serena non è a norma: si chiude! L’ospedale Piemonte potrebbe cadere se ci fosse un terremoto del 7° scala Richter? Si chiude!…. Mi chiede perchè pagare così tanto i nostri rappresentanti se x fare questo basterebbe un ragioniere e una agenzia di pompe funebri!