Il pescato sequestrato è stato poi venduto in un’asta pubblica. Il ricavato verrà in parte devoluto in beneficienza a istituti caritatevoli e associazioni cittadine.
E’ di sessantacinque esemplari di tonno rosso finiti sottochiave il bilancio dei massicci controlli effettuati in questi giorni dalla sezione navale della Finanza di Messina. Tutto il pescato è stato ritrovato all’interno di un furgone senza alcuna documentazione che ne certificasse l’origine. Quasi la metà dei tonni non raggiungeva la taglia minima consentita per la cattura. Per il conducente del mezzo è così scattata la denuncia all’Autorità Giudiziaria. Il pescato, invece, dopo esser stato giudicato idoneo al consumo umano dal personale del distretto veterinario di Messina Nord, è stato venduto in un’asta pubblica. Il ricavato verrà in parte devoluto in beneficienza a istituti caritatevoli e associazioni cittadine. (Ve. Cro.)
Qui si va avanti col righello, mentre ai giapponesi è consentito mangiarne anche di molto piccoli.
Qui si va avanti col righello, mentre ai giapponesi è consentito mangiarne anche di molto piccoli.
Guerra ai poveri…
Guerra ai poveri…
Leggi idiote, e la colpa ricade sui poveri pescatori. Hanno privatizzato i nostri mari! I NOSTRI TONNI li mangiano in Giappone a prezzi assurdi, e noi ci dobbiamo mangiare i tonni di allevamento da chi sa dove… ma tanto finche non ci toccano il calcio in Italia va tutto bene… Che paese di ignoranti, ce lo meritiamo proprio questo sfacelo…
Leggi idiote, e la colpa ricade sui poveri pescatori. Hanno privatizzato i nostri mari! I NOSTRI TONNI li mangiano in Giappone a prezzi assurdi, e noi ci dobbiamo mangiare i tonni di allevamento da chi sa dove… ma tanto finche non ci toccano il calcio in Italia va tutto bene… Che paese di ignoranti, ce lo meritiamo proprio questo sfacelo…