«Concessioni edilizie illegittime»: sequestrati i cantieri della Residenza sul torrente Trapani

«Concessioni edilizie illegittime»: sequestrati i cantieri della Residenza sul torrente Trapani

«Concessioni edilizie illegittime»: sequestrati i cantieri della Residenza sul torrente Trapani

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giovedì 08 Dicembre 2011 - 02:07

Il provvedimento della Procura secondo cui il programma costruttivo è stato realizzato eseguendo violazioni «macroscopiche». Nove gli indagati, c’è anche il dirigente alle Attività edilizie

Nove indagati, un cantiere per la costruzione di 96 alloggi sequestrato, accuse di abusi edilizi e di concessioni illegittime in virtù di «macroscopiche» violazioni dello strumento urbanistico. Sono gravissimi i contenuti del decreto di 20 pagine col quale la Procura di Messina, su disposizione del giudice per le indagini preliminari Daria Orlando, ha sequestrato l’area di cantiere del torrente Trapani alto del secondo lotto funzionale della “Residenza” e delle opere di urbanizzazione. Immune dai sigilli solo le sei palazzine già ultimate dalle ditte Pett srl e Segi srl, in cui già abitano circa 80 famiglie.

Il provvedimento, che arriva dopo due anni di indagini avviate in seguito ad alcuni esposti presentati dal Wwf, cita anche ben nove indagati. Ecco chi sono: Giuseppe Pettina, rappresentante legale della Pett srl, Silvana Nastasi e Oscar Cassiano, rappresentanti legali che si sono avvicendati al vertice della Segi srl, Franco Lo Presti, rappresentante legale dal febbraio 2011 della Residenza Immobiliare delle imprese Coc e Costa srl (impresa che richiese nel 2004 la concessione edilizia), Nicola Biagio Grasso, rappresentante legale della Carmel srl (subentrata alla Segi), Francesco Rando, dirigente del dipartimento “Attività edilizie e repressione abusivismo” del Comune, Francesco Gerbasi, Grazia De Luca e Saverio Tignino, componenti della commissione per la verifica della Valutazione di incidenza quando fu rilasciato parere favorevole al programma costruttivo. Questi ultimi tre sono accusati di falso ideologico per aver dichiarato che il programma non prevedeva «sbancamenti significativi».

Per gli altri sei indagati i reati ipotizzati vanno dall’abuso edilizio al concorso per omissione. I primi accertamenti effettuati da Genio civile, Vigili del fuoco e Polizia municipale hanno portato alla luce l’inadeguatezza delle opere di urbanizzazione, tanto da indurre il Comune a sospendere la concessione edilizia. Quando la sospensione è stata revocata, ci ha pensato il Genio civile a fermare la realizzazione delle palazzine, specificando, il 21 novembre scorso, che «ad oggi non risultano ancora eseguite le opere di messa in sicurezza del torrente Trapani». Ma ciò che dalle indagini è emerso è che l’intero programma costruttivo è viziato fin dal decreto di approvazione dello stesso, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana nel maggio 2003: da quel momento in poi, infatti, è sempre stata citata la nota dell’Ispettorato Foreste dell’aprile 2001 con cui si affermava che l’area non era sottoposta a vincolo idrogeologico e non quella successiva, del maggio 2001, in cui si affermava l’esatto contrario.

Al tempo stesso non è mai stato tenuto in considerazione il fatto che l’area si trovi in piena Zps (Zona a protezione speciale). Senza contare che anche l’articolo 2 delle Norme tecniche d’attuazione, secondo cui le previsioni del Prg non sono sufficienti a costruire in assenza di opere di urbanizzazione idonee, è stato palesemente ignorato dal momento che, secondo una relazione dei tre consulenti tecnici nominati dalla Procura, le opere di urbanizzazione sul torrente Trapani erano effettivamente inidonee. E proprio dai consulenti della Procura è arrivato il colpo di grazia, da cui è di fatto scaturito il decreto di sequestro: «Appare evidente che le condizioni estremamente sfavorevoli all’edificazione del sito si sono riflesse in una serie di comportamenti tecnico-amministrativi che, forzando oltre i limiti consentiti l’interpretazione delle norme, hanno costituito un improprio correttivo ai macroscopici errori localizzativi di uno strumento urbanistico che ha reso edificabile un sito inadeguato».

10 commenti

  1. Quindi quello scempio visibile da qualsiasi parte si guardi Messina è colpa di questi signori qua?
    Magari verranno assolti o neanche processati, ma un bellissimo e denso sputo in faccia non glielo molla nessuno?

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  2. Il dottore Tignino? Quello che scrive tanti articoli sugli abusi ambientali? Quello che rimprovera gli altri di non fare un’adeguata sorveglianza? Ecco, ora è stato accontentato: grazie alle sue sollecitazioni c’è stata la sorveglianza, e lui stesso ne è stato vittima. Complimenti dottore Tignino, ha fatto un buon lavoro.

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  3. I conti tornano.
    Quello che succede a Messina è veramente incredibile.
    Da una lato baracche in pieno centro con fogne a cielo aperto, coperture in eternit/amianto, allacci abusivi a reti elettriche ed idriche ecc.. ecc..
    Dall’altro si sventrano intere colline per costruire palazzoni che comportano, oltre al non trascurabile danno ambientale, la realizzazione di opere di urbanizzazione di cui si potrebbe volentieri fare a meno, facendo lievitare notevolmente i costi.
    Riflettendoci un pò, però, forse non è poi così incredibile.
    XXXXXXXXXXXX
    Vero è. Adesso tutto quadra. Insomma, i conti tornano.

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  4. Grazie cara, aspetta e vedrai quello che viene dopo, molto probabilmente interessarà pure te. A presto ….
    dott. Saverio Tignino

    PS: per una volta, almeno per una volta usa il tuo nome ed il tuo cognome, sempre se i tuoi genitori te ne hanno dato uno

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  5. solo le pene severe e veloci possono fermare questo scempio.

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  6. e tutto questo è stato fatto ” a gratis”?? qualcuno ha dato e qualcuno ha ricevuto,altrimenti lo scempio non sarebbe stato possibile…

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  7. DOTT. TIGNINO C’E’ POCO DA IRONIZZARE.Figurarsi se metto in dubbio le conoscenze scientifiche del dott.Tignino,il quale si è arenato sulla colpevole assenza di una valutazione d’incidenza seria e approfondita,allegata al PRG e al RE,sulla conservazione dei nostri habitat naturali,torrenti e colline,già in parte individuati dalla normativa allora vigente,ma cosa di una gravità inaudita il mancato adeguamento degli strumenti urbanistici di Messina alle nuove norme nazionali e alle direttive europee.Quindi i protocolli della valutazione di incidenza nostrani e le guide metodologiche alle disposizioni di legge per i professionisti risentono di questo anno zero messinese.E’ impossibile rispondere a domande come “il piano di lottizzazione o il singolo progetto è direttamente connesso o necessario per la conservazione del sito ai fini della salvaguardia della sua natura morfologica”, mancando una cultura tecnica dello STUDIO D’INCIDENZA AMBIENTALE,a mio modesto avviso per ovvi motivi di sfruttamento indiscriminato del territorio per l’edilizia residenziale sia privata che pubblica.

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  8. La nostra sfortuna è che la variante generale vigente pur avendo il requisito di legittimità,che le deriva dal voto in Consiglio Comunale,non risponde minimamente ai canoni classici di un piano regolatore del territorio,sembra un abnorme piano di fabbricazione di edilizia residenziale,con l’aggravante che gli articoli che dovevano mitigarlo,scritti in modo superficiale,non sono mai stati applicati.Anche la Procura come l’assessore Corvaja,quando parlano del nostro PRG utilizzano la parola abuso,dal latino abusus da abuti,letteralmente usare male.Abbiamo usato malissimo la grande tradizione della Urbs ad anfiteatro,che rispettava madre natura,con i suoi torrenti e colline.Il povero ing.Francesco Rando,che insieme al dott.Tignino sono i più conosciuti,fu l’uomo AD INTERIM fino alla pensione,si dice di lui che fu un dirigente bonario e disponibile,chiamava tutti amichevolmente “compare”,insomma un messinese purosangue.

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  9. Ma come un’Eroe che non ha il coraggio di firmarsi con il proprio nome e di dire apertamente ciò che pensa!!
    Ma che eroe sei? che hai fatto per la città ?
    Allora è vero, i tuoi genitori appena ti hanno visto hanno capito subito quanto sarebbe stato inutile darti un nome?

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  10. Ironizzo perchè il parere espresso dala Commissione di cui facevo parte riguarda il II° lotto dei lavori presentato in altra data e da altra ditta.
    Ironizzo perchè le opere oggi realizzate sono previste nella VARIANTE al II° lotto che non è stata neppure vista dalla Commissione di cui facevo parte.
    Questa variante al II° Lotto è stata presentata dopo la nostra autosospensione con la quale abbiamo denunciato l’impossibilità di operare correttamente. Ironizzo in quanto non abbiamo risposto alle ripetute e pressanti convocazioni da parte del Comune per valutare questa variante al II° Lotto.
    Questa variante al II° Lotto, per quanto ne so, è stata approvata d’Ufficio senza il parere consultivo della Commissione Comunale della quale facevo parte.
    Ironizzo anche per l’innocente sbadataggine della Forestale che non si accorge che la zona ricade all’interno del Vincolo Idrogeologico e che ha rilasciato i Nulla Osta a tutti i complessi ad oggi realizzati nonostante sia l’unico Ufficio che sarebbe potuto intervenire direttamente.
    Ironizzo soprattutto sull’azione degli Ambientalisti di Fama Internazionale che improvvisamente tacciono smettono di denunciare e lasciano a chi hanno denunziato l’onere di richiamare l’attenzione pubblica sugli errori del Piano di Gestione e sulle approvazioni rilasciate. Ironizzo perchè spero di poter vedere la faccia che faranno gli inquirenti se (come sono convinto) scopriranno che certi Eroi non sono così tanto Eroi come dicono di essere. Se interessa metto a disposizione (e non solo del magistrato) lettere, fotografie e documenti.

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