Rifiuti a Pace: i Verdi si rivolgono alla Regione "Il sito non è adeguato"

Rifiuti a Pace: i Verdi si rivolgono alla Regione “Il sito non è adeguato”

Rosaria Brancato

Rifiuti a Pace: i Verdi si rivolgono alla Regione “Il sito non è adeguato”

Tag:

martedì 29 Aprile 2014 - 04:37

Sullo stoccaggio temporaneo dei rifiuti a Pace i Verdi si rivolgono all'assessore regionale all'energia per avere chiarimenti in merito al fatto che il sito sia stato adeguato alla normativa. In particolare i Verdi chiedono lumi in merito allo scarico dei reflui nelle fognature. Ma ad annunciare guerra è anche il VI quartiere che non è stato convocato al tavolo tecnico fissato per questa mattina dall'assessore Ialacqua

Ancora venti di guerra su Pace. Mentre l’assessore all’ambiente Daniele Ialacqua convoca per oggi un tavolo tecnico, i Verdi Sicilia scrivono all’assessore regionale all’energia Salvatore Calleri, al dipartimento regionale rifiuti ed al sindaco per avere una serie di chiarimenti sull’attuale situazione del sito di Pace, ed in particolare sull’area trasformata, in seguito all’ordinanza firmata da Accorinti da area di trasferenza in area di stoccaggio rifiuti, senza che siano ancora stati avviati gli interventi necessari, come peraltro chiarito dallo stesso Ciacci, liquidatore di Messinambiente.

La nota è firmata dal portavoce regionale dei Verdi, Carmelo Sardegna e dalla portavoce provinciale Raffaella Spadaro, che già nei giorni scorsi aveva diramato un comunicato dettagliato sulla vicenda.

“In relazione all’ordinanza emessa dal sindaco in data 19/4/2014- scrivono Sardegna e Spadaro- ex art.191 del D.legislativo 152/06, si chiede di avere riscontro sul rispetto della vigente normativa in merito alla realizzazione di impiantistica a servizio della gestione rifiuti”.

In particolare i due esponenti dei Verdi chiedono di sapere se l’impianto di Pace sia fornito o meno di autorizzazione riguardo allo scarico dei reflui e se esiste un impianto di trattamento utile alla depurazione del percolato prodotto dai rifiuti.

La normativa infatti, prevede che, in caso di percolato, come appunto accade in seguito allo stoccaggio dei rifiuti, i siti debbano adeguarsi attraverso una serie di interventi che scongiurino tutti i rischi.

“E’ doveroso rappresentare- si legge ancora- che dall’impianto vengono immesse potenzialmente in fognatura acque reflue e non meteoriche e questo è possibile solo nel caso del rigido rispetto dei parametri della tabella 5 del decreto legislativo. La nostra richiesta è urgente poiché il mancato rispetto potrebbe causare un potenziale rischio per le matrici ambientali e nocumento per la salute pubblica”.

I rischi, sia per la salute che per l’ambiente,erano già stati ricordati da Raffaella Spadaro in una precedente nota diramata proprio in seguito all’ordinanza di Pasqua. La responsabile provinciale dei Verdi infatti, ha chiesto chiarimenti in merito alla piattaforma di Pace ed in particolare all’esistenza di un piazzale adeguatamente pavimentato, nell’area dove sono stoccati i rifiuti, di un sistema di captazione con una vasca di prima pioggia e pozzetto disoleatore.

“ Conosciamo poco l' impianto del centro di trasbordo- spiegava la Spadaro- e sul sito di Messinambiente la pagina relativa e' stata rimossa , pertanto chiediamo al tecnico responsabile degli impianti come funziona l' impianto di percolato e se esiste, considerato che il pozzetto disoleatore non è' sufficiente a trattenere il liquido che si forma dai rifiuti che vengono a contatto con il terreno e bagnati dalla pioggia. Se la vasca di prima pioggia inoltre se non ha un serbatoio che trattiene i liquidi non è' sufficiente. Sappiamo tutti che il percolato e' potenzialmente di elevata tossicità. Anche le ordinanze ex art. 191 devono rispettare questo criterio. Il liquido va caratterizzato, cioè analizzato e conferito presso impianti idonei. Su questo chiediamo specifiche rassicurazioni. Scaricare percolato nelle reti civiche costituisce, infatti reato. La motivazione e' deducibile considerato che i depuratori hanno filtri utili alla depurazione di altro”.

Lo stesso Ciacci peraltro ha dichiarato che gli interventi saranno effettuati nelle prossime settimane, di fatto facendo comprendere come in questo momento i rifiuti siano stoccati senza alcun sistema di sicurezza adeguato. La nota dolente, comunque, secondo i Verdi, è il rischio collegato allo scarico dei reflui, se cioè i liquidi finiscano per il confluire nelle fognature senza alcun rispetto della normativa vigente in materia. Anche una risposta in emergenza dovrebbe tenere in considerazione prioritaria quest’aspetto, che non è affatto secondario. La trasformazione dell’area di trasferenza in area temporanea di stoccaggio rischia di essere solo una fase di passaggio verso ben altro…

Ma i venti di guerra sollevati dai Verdi non sono gli unici, perché a dissotterrare l’ascia ci stanno pensando anche i consiglieri del VI quartiere, quello appunto dove ricade Pace e che non sono stati invitati al tavolo tecnico di questa mattina né minimamente consultati nonostante sia in arrivo una stagione rovente e non di tipo meteorologico. Decisioni così incisive per il territorio e per i residenti non possono essere prese senza neanche interpellare la prima istituzione di base che è appunto il quartiere.

Rosaria Brancato

6 commenti

  1. alternativa non costosa?? Dove siete stati negli ultimi 20 anni ??

    0
    0
  2. alternativa non costosa?? Dove siete stati negli ultimi 20 anni ??

    0
    0
  3. Domande inutili che fanno perdere tempo. L’impianto non è adeguato, ma è l’unica soluzione possibile. E’ stato un errore perdere dieci mesi (se on venti anni) e non usarlo subito. Tutto vero quel che riguarda le esternalità negative per una parte di cittadini, ma va salvaguardato l’interesse generale nella convinzione che in un periodo congruo si possa uscire dall’emergenza. I continui stop degli pseudo-ambientalisti bloccano qualsiasi intervento. In una fase di emergenza si deve agire di conseguenza.

    0
    0
  4. Domande inutili che fanno perdere tempo. L’impianto non è adeguato, ma è l’unica soluzione possibile. E’ stato un errore perdere dieci mesi (se on venti anni) e non usarlo subito. Tutto vero quel che riguarda le esternalità negative per una parte di cittadini, ma va salvaguardato l’interesse generale nella convinzione che in un periodo congruo si possa uscire dall’emergenza. I continui stop degli pseudo-ambientalisti bloccano qualsiasi intervento. In una fase di emergenza si deve agire di conseguenza.

    0
    0
  5. invelatosempre 29 Aprile 2014 11:15

    I Verdi, dopo il sopore si sono risvegliati.
    Come faceva Ialcqua nei bei tempi andati, dicono cosa non va e mai cosa si dovrebbe e potrebbe fare con le risorse che abbiamo.
    Adesso il problema è il “percolato”!
    Solo che mi sfugge un particolare. Non riesco a comprendere che differenza c’è tra il percolato di Pace e quello presente sotto tutti i cassonetti dei villaggi e delle contrade periferiche di Messina quando, sempre più spesso, in queste zone non viene effettuata regolarmente la raccolta dei rifiuti.
    Perché uno è pericoloso e l’altro no? Forse perché uno si forma massivamente in un’Area di loro interesse, mentre l’altro è paragonabile ad una terapia omeopatica di avvelenamento continuo, impercepibile di una classe cittadina e di un territorio, quello periferico, da sempre poco importante per la classe politica messinese, anche se derubato fiscalmente come le zone centrali?
    Piuttosto che l’assessore si muova a fare al più presto l’inceneritore o come diavolo lo chiama; almeno l’aria inquinata ce la becchiamo tutti, a seconda del vento, indipendentemente dal ceto, religione, partito, residenza o che altro!

    0
    0
  6. invelatosempre 29 Aprile 2014 11:15

    I Verdi, dopo il sopore si sono risvegliati.
    Come faceva Ialcqua nei bei tempi andati, dicono cosa non va e mai cosa si dovrebbe e potrebbe fare con le risorse che abbiamo.
    Adesso il problema è il “percolato”!
    Solo che mi sfugge un particolare. Non riesco a comprendere che differenza c’è tra il percolato di Pace e quello presente sotto tutti i cassonetti dei villaggi e delle contrade periferiche di Messina quando, sempre più spesso, in queste zone non viene effettuata regolarmente la raccolta dei rifiuti.
    Perché uno è pericoloso e l’altro no? Forse perché uno si forma massivamente in un’Area di loro interesse, mentre l’altro è paragonabile ad una terapia omeopatica di avvelenamento continuo, impercepibile di una classe cittadina e di un territorio, quello periferico, da sempre poco importante per la classe politica messinese, anche se derubato fiscalmente come le zone centrali?
    Piuttosto che l’assessore si muova a fare al più presto l’inceneritore o come diavolo lo chiama; almeno l’aria inquinata ce la becchiamo tutti, a seconda del vento, indipendentemente dal ceto, religione, partito, residenza o che altro!

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Premi qui per commentare
o leggere i commenti
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007