Il dibattito sull'accorpamento con Gioia Tauro e sul futuro della sede di Messina è al centro di numerose note politiche.
D’UVA-M5S
“Quando, ad agosto del 2015, la IX Commissione Trasporti diede parere favorevole al Piano Strategico Nazionale della Portualità – scrive Francesco D’Uva, parlamentare M5S per ricordare le battaglie fatte su questo fronte – fummo i primi a sottolineare che nel Piano non emergeva alcuna logica né tantomeno si parlava di Autorità Portuale di Messina. Già allora avevamo richiesto di valutare la creazione di un’unica Autorità dello Stretto che comprendesse Messina, Milazzo, Villa San Giovanni e Reggio Calabria e che gestisse i traffici marittimi tra le due sponde puntando sulle caratteristiche peculiari di cui quest'area dispone. Qualche mese dopo fu palese a tutti che la logica del Governo sulla gestione delle AP era quella di assicurare poltrone ‘agli amici degli amici’, e allora scrivemmo una lettera indirizzata al Ministro dei Trasporti per chiedere conto e ragione”. Quella lettera fu firmata da 43 deputati e senatori ed indirizzata a Delrio.
“Poi, lo scorso aprile, durante la Conferenza Stato Regioni in cui si parlò di riforma delle Autorità Portuali il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, fu assente. In quell'occasione ribadii che l’accorpamento con Gioia Tauro sarebbe stato un enorme errore, in quanto il porto messinese aveva il maggior numero di passeggeri di tutto il Mediterraneo. Dal Governo iniziò a materializzarsi la possibilità di una proroga di 36 mesi per il mantenimento dell'autonomia dell'Autorità Portuale di Messina ed io non esitai a presentare un'interrogazione al Ministro sostenendo che la città doveva mobilitarsi e fare pressing perché le scelte scellerate di Palazzo Chigi non danneggiassero, ancora una volta, i cittadini messinesi. Al contrario delle ‘belle addormentate’ che si risvegliano oggi dopo un lungo torpore, noi ci siamo sempre stati, così come dimostrano i fatti, nero su bianco”.
PD- Russo, Laface,Quero, D’Arrigo, Fragale, Modica
“Ancora è possibile chiedere e ottenere che il Governo Nazionale individui Messina quale sede legale dell'AP (lo prevede la norma) e al contempo si possa proporre al parlamento i necessari correttivi alla legge perché si intervenga sulle modalità del funzionamento della governance, tenendo conto della specificità e della peculiarità di questa singolare AdSP, che ingloba un numero considerevole di porti situati in due regioni e due diversi mari. Una specificità che impone una disciplina particolare ed una forma di governance molto più attenta alla natura della missione stessa dell'ente si impone perché, soprattutto i porti dello Stretto (Messina, Tremestieri, Villa San Giovanni, Reggio e Milazzo) assolvono, oltre alle normali competenze ed attività, anche quella strategica ed essenziale della continuità territoriale tra il continente e la Sicilia e tra la Sicilia e le isole minori.
Alla luce della levata di scudi manifestata in questi giorni dalle forze politiche locali alleate, in primis dal PD messinese, dai Centristi per la Sicilia e da Sicilia Futura, nonché dalle voci manifestate da forze sociali ed associazioni messinesi, è necessario che venga subito messa in campo una forte azione politica trasversale. A nostro parere, è immediatamente necessaria l'approvazione di una mozione da parte dell'ARS che impegni il Governo Crocetta a chiedere (ai sensi dell'art. 7 comma 3 del d.leg.vo 169/2016) che il Ministro Delrio individui Messina come sede legale della costituenda Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale, Jonio Meridionale e dello Stretto e che impegni il Parlamento a modificare la normativa, per adeguare la governance del nuovo ente alle peculiarità e alle specificità della nuova Autorità. Ci dovrà essere, a quel punto, l'impegno di tutta la deputazione nazionale messinese (e siciliana) a seguirne l'iter parlamentare, per raggiungere l'obiettivo.
VENTO DELLO STRETTO-ADAMO,CROCE, TRAVISANO
“ Per primi abbiamo criticato l’irragionevole e folle disegno del Governo di riordino delle Autorità Portuali che vede Messina relegata in un angolo e mortificata rispetto alla sua risorsa principale: il mare. Tutto ciò sino ad oggi è avvenuto non per ragioni oggettive ma solo per meri tornaconti politici di bassissimo cabotaggio.
Nessuna sollecitazione in questi anni è stata raccolta dalla deputazione nazionale/regionale né dal Sindaco, troppo esaltato dalla suggestiva idea di costruire “ponti ed infrastrutture ideali” per rendersi conto che lo “stavano fregando”, che la Sua Città doveva giocare un altro ruolo e che i suoi colleghi (Bianco in primis) stavano già costruendo un percorso a tutela degli interessi delle loro Città.
Non è ammissibile assistere al teatrino di taluni politici e di taluni partiti che, da complici dell’ennesimo scippo subito da Messina, cercano di precostituire alibi inaccettabili. Il riordino delle Autorità Portuali ha una paternità precisa: PD ed NCD. E porta il nome di due Ministri: Lupi (NCD) e Delrio (PD). Tutto il resto sono chiacchiere! In Sicilia le responsabilità sono tutte riconducibili al Governo Crocetta ed a chi lo sostiene. Non basta qualche “Consiglio Comunale aperto” o qualche visita/spot del Presidente Crocetta a Messina per prendere in giro i messinesi!
La Riforma non l’ha determinata lo Spirito Santo ma è stata scritta nelle stanze di alcuni partiti e di alcune segreterie. Basta chiacchiere. Infine, in attesa che si giochino i tempi supplementari di questa strategica partita, su Marte (ovvero dalle parti di “Cambiamo Messina dal Basso”) taluni si sono incontrati nei pressi della “Villa Sabin” per fare recriminazioni sterili e populiste contro l’Autorità Portuale di Messina, senza sapere che sulla Terra, il loro Sindaco ha già fatto abbastanza per demolirla.
CAPITALEMESSINA- FALZEA-SALMERI
Noi siamo sempre stati contrari alla soppressione dell'Autorità portuale di Messina, ed all'accorpamento con Gioia Tauro. L’Autorità Portuale di Messina, diversamente da altre realtà, non gestisce solo aree e impianti portuali, ma amministra per conto dello Stato alcune delle zone più pregiate della nostra città come la Fiera, la cortina del porto o la zona Falcata, il destino delle quali, dal momento dell'attuazione dell'accorpamento, verrà deciso in Calabria. E siamo inoltre certi, che questo accorpamento risulterà fallimentare per il Sistema Portuale di Messina – Milazzo perché Gioia Tauro è un porto in crisi strutturale, con la Regione Calabria costretta a coprirne le perdite versando tra i 4 e gli 8 milioni di euro all’anno per la sopravvivenza dello scalo, con 452 lavoratori in cassa integrazione da 5 anni.
Non sdoganando merci, Gioia Tauro produce per lo Stato solo 39 milioni di iva pari allo 0,32% del totale prodotto dai 24 porti italiani, contro il miliardo del porto di Milazzo che a sua volta incassa 8 milioni e mezzo di euro in tasse varie. Quindi l'accorpamento rischia di apparire finalizzato a finanziare il deficit di Gioia Tauro con le entrate dei porti di Messina e Milazzo. Quindi ben venga qualsiasi iniziativa che possa salvare l'autonomia dell'Autorità Portuale di Messina.
Purtuttavia, bisogna essere realisti, la legge è già esecutiva e tra meno di sei mesi, l'Authority messinese sarà solo un ricordo, per cui riteniamo necessario ragionare adesso su cosa si possa fare per salvare il salvabile.
Bisogna aprire un tavolo, al quale si siedano tutte le forze politiche e sociali per individuare le soluzioni possibili per difendere le prerogative del nostro territorio.
Per garantire che i proventi dei nostri porti rimangano in Sicilia, o che si realizzi il trasferimento della titolarità delle aree cittadine, non strettamente portuali, alla città, affinché i destini della Passeggiata a mare o della Fiera siano decisi a Messina e non a Gioia Tauro.
Hanno fatto le note…adesso ci vogliono i fatti, azioni concrete.
Tutte le forze politiche devono rispettare l’interesse dei messinesi. L’azione del Governo che toglie l’Autorità dello Stretto di Messina ai messinesi viene dal governo PD, Ministro DEl RIO.. del PD. Ricordo al PD la propria responsabilità. Tutti devono intervenire di qualsiasi colore politico, perché lo Stretto è di Messina… fisicamente, naturalmente. Mi aspetto da tutti un energico intervento per ripristinare la naturale sede dell’AP. Dal PD messinese mi aspetto una reazione molto più forte, perché non possiamo continuare a non vedere e non sentire l’azione del partito che da troppo tempo penalizza Messina. Stanno esagerando nel massacro.
Hanno fatto le note…adesso ci vogliono i fatti, azioni concrete.
Tutte le forze politiche devono rispettare l’interesse dei messinesi. L’azione del Governo che toglie l’Autorità dello Stretto di Messina ai messinesi viene dal governo PD, Ministro DEl RIO.. del PD. Ricordo al PD la propria responsabilità. Tutti devono intervenire di qualsiasi colore politico, perché lo Stretto è di Messina… fisicamente, naturalmente. Mi aspetto da tutti un energico intervento per ripristinare la naturale sede dell’AP. Dal PD messinese mi aspetto una reazione molto più forte, perché non possiamo continuare a non vedere e non sentire l’azione del partito che da troppo tempo penalizza Messina. Stanno esagerando nel massacro.