Nei giorni scorsi, gli esponenti del Pd Alessandro Russo, Giuseppe Laface, Francesco Palano Quero, Davide Fragale, Giacomo D’Arrigo, Liliana Modica, hanno avviato la petizione pro Messina
Non è troppo tardi. Ci sono ancora i margini affinchè Messina diventi sede dell’Authority. C’è ancora la possibilità ed è quanto chiederanno al ministro Delrio gli stessi esponenti del Pd che nei giorni scorsi hanno avviato la petizione pro Messina.
A 24 ore dalla conferenza stampa di Crocetta, servita più in termini di campagna elettorale per le Regionali che a fugare i dubbi sulla querelle, i firmatari di quella petizione, Alessandro Russo, Giuseppe Laface, Francesco Palano Quero, Davide Fragale, Giacomo D’Arrigo, Liliana Modica, hanno ribadito ai giornalisti i motivi della protesta.
“Crocetta mente. Lo si capisce leggendo la risposta del ministro Delrio quando accoglie le sue proposte per far di Catania la sede dell’Autorità portuale a scapito di Augusta porto core- taglia corto Francesco Palano Quero- Per Catania il governatore ha chiesto sia la deroga come porto core che la proroga, per Messina invece, al di là delle lettere di febbraio, quando ancora la riforma non era legge, si è limitato a chiedere la proroga, che peraltro non ha ottenuto per i 36 mesi ma solo per i 6 della fase di transizione. Quindi mente quando dice che si è battuto per Messina”.
Per i “pre-iscritti” del Pd, come si definiscono, il Presidente della Regione non ha agito quando era tempo d’agire, ovvero dopo la pubblicazione della riforma sulla Gazzetta Ufficiale, ma si è limitato a scrivere una nota un anno fa, quando si era ancora nella fase precedente alla norma.
“Dal 31 agosto 2016, quando la riforma è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale, l’accorpamento è legge, Messina è stata accorpata con Gioia Tauro, e di questo dobbiamo prenderne atto-prosegue Giuseppe Laface, vicesindaco di Rometta- Però possiamo ancora agire tenendo conto di quanto prevede la stessa legge. In particolare al comma 3 si prevede che, su richiesta del Presidente della Regione interessata, sia possibile chiedere la sede della nuova Autorità di sistema per quelle realtà che sono state sede di Autorità portuali soppresse. Quindi può benissimo farlo per Messina. Se le lettere di febbraio e di agosto sono state intempestive perché non trasmesse quando necessario, adesso può ancora evitare il peggio, basta solo applicare quanto previsto dalla riforma stessa”.
Per la verità anche la lettera del 10 febbraio 2016, destinata al Ministro non ha poi avuto altro seguito, come avrebbe dovuto, perché il governatore non solo non si presentò alla Conferenza Stato Regioni, mandando in sua vece l’assessore Lo Bello, ma neanche trasmise le osservazioni da parte della Regione Sicilia (unica regione a non averlo fatto). Chi tace, si sa, acconsente. E si sveglia in ritardo ne paga le conseguenze.
Come sottolineato poi da Alessandro Russo quando il 12 settembre Crocetta scrive al ministro si limita a chiedere solo la proroga per Messina, mentre per Catania alla proroga aggiunge la deroga sul porto core: “Noi chiamiamo tutti alle rispettive responsabilità, anche chi negli anni passati non ha fatto nulla. Non lo facciamo per campanilismo ma perché la specificità di quest’area e la storia stessa lo richiedono. Crocetta ieri a Messina ha fatto solo uno spot elettorale, ed è triste vedere che viene in città perché non sa come rispondere a quanto noi abbiamo detto”.
E’ quanto ribadiscono sia Liliana Modica che Giacomo D’Arrigo (quest’ultimo confermato in questi giorni alla guida dell’Agenzia Nazionale giovani), ovvero il Presidente della Regione non ha agito quando avrebbe dovuto e adesso, quando l’errore è diventato evidente, invece di risolvere la situazione passa all’attacco senza nessuna base concreta.
Due le strade che adesso il Pd propone: da un lato deve essere il Presidente Crocetta, in base alla riforma, a chiedere (anzi pretendere) che Messina diventi legittimamente sede dell’AP del Tirreno. Dall’altro Alessandro Russo, Giacomo D’Arrigo, Liliana Modica, Francesco Palano Quero, Giuseppe Laface e Davide Fragale chiederanno un incontro urgente con il ministro Delrio per trovare una via d’uscita in tempi brevi. Messina è stata trattata come la Cenerentola dell’isola ma nel frattempo l’aver affidato lo scettro a Catania, a svantaggio di Augusta sta scatenando la protesta degli altri sindaci e degli altri territori. Un malessere generale che difficilmente rientrerà rispondendo con qualche slogan.
Rosaria Brancato
Altri politicanti in campagna elettorale…. Dove sono stati fino ad oggi?
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Campagna elettorale comunale e regionale aperta! Scriviamoli un’altra volta ed evidenziamoli ancora in neretto,nell’articolo, i nomi di questi campioni della politica..il VUOTO!
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